Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono napoletano, famiglia di nobili origini sveve asburgiche. Il Castello Fiertler del 1307 (www.castelloFiertler) appartenuto alla mia Famiglia è ancora visitabile in Austria. La mia stirpe costituita da militari e diplomatici Asburgici si ritrovò a Roma nello Stato della Chiesa nell’800 e divenne Italiana con la costituzione del Regno d’Italia e la nascita in Roma nel 1883 del mio antenato e nonno Antonio Fiertler.Questi, ebbe in madre una nobildonna romana, studiò ingegneria e da imprenditore si trasferì da Roma in Calabria per lavoro nel 1907 con sua moglie, la contessa romana Anna Serse Gilli Fiertler. A Cosenza ebbero cinque figli, uno di questi era mio padre Giulio. ed io vi nacqui nel 1954. Con orgoglio, in ricordo di una grande mia cugina, nd. dott.ssa Anna Fiertler, vi è una piazza Fiertler (www. largo Fiertler) a Cosenza Castiglione.
Mio padre, ing. e celebrato aviatore eroe della seconda guerra mondiale, nel dopoguerra si trasferì a Napoli, fu professore universitario. Qui sono cresciuto ed ho studiato nelle migliori scuole. Sono il capo stirpe dei Fiertler napoletani, ho 4 figli. Non ho mai trascurato di dirmi convinto di essere stato legionario della famosa DECIMA INVICTA dell'antica Roma, in altra vita. Scriverò dei libri firmandomi con lo pseudonimo Decima Invicta, che ambienterò nella Roma di Cesare. Ho due lauree e per 35 anni ho fatto l’imprenditore divulgando in Italia ed all’estero i prodotti chimici e tecnici per auto prodotti e confezionati con il brand FIERTLER. Nonostante abbia chiuso lo stabilimento nel 2006, i miei prodotti sono ancora presenti nelle vetrine di settore in tutta Italia e all'Estero. Da veterano mi sono trasferito nelle proprietà di Calabria. Abito a casa Fiertler prospiciente lo stretto di Messina, dedicandomi alla scrittura di romanzi storici ed avventure. Ho amato la lettura e la scrittura sempre. Da giovane sotto le armi per i miei articoli scritti nella rivista militare, il generale comandante Lugaresi mi riservò una medaglia bellissima di ringraziamento e merito. Ho trasmesso ai figli, fin da piccoli l’amore per la lettura. Leggevo loro, e li facevo leggere. Raccontavo loro storie da me inventate. Sono anni che in famiglia mi suggeriscono di scrivere, e con la nascita nel 2019 del mio nipotino Giulio, ho deciso di farlo. Desidero che i miei discendenti ricordino attraverso i miei libri, il nonno quando saranno grandi.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La notte, fino al mattino presto, sento impetuoso lo scorrere delle parole.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Bernard Cornwell, Wilbur Smith.
Perché è nata la sua opera?
Per lasciare un ricordo di me ai miei discendenti. Per continuare a sostenere attraverso il mio scritto, la conservazione dei valori della società e della famiglia, unita al sentimento di amore per la Patria. Contro un nichilismo ideologico e sabbiomobilista. Infatti non trascuro di ricordare tali valori attraverso le gesta di Giulo il guerriero. E racconto la storia con semplicità, comprensibile per grandi e ragazzi e ragazze che sentono di essere guerrieri come me.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale, le regole di comportamento aristocratico di bon ton, di disciplina cui sono stato educato,la lunga frequentazione nel feudo di mia zia e mio cugino, famiglia di potenti baroni Calabresi borbonici, poi Italiani., Mi spingono a spiegare valori di comportamento con semplicità e quanto sia importante per i giovani genitori, approcciarne alcune regole e tenerne conto nell'educazione dei figli. Primi Valori il rispetto per le donne, per i più deboli, per le istituzioni.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo di raccontare la realtà. È per me una biografia dei miei antenati, come avrebbero potuto vivere nel basso Medioevo. Ai tempi del Sacro Romano Impero, di cui do spiegazione nel testo.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C’è molto di me, e moltissimi lettori potranno ritrovare loro stessi.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Avevo già tutto in mente, ma la nascita di mio nipote Giulio, mi ha fatto determinare a lasciare un ricordo di me alle nuove generazioni di famiglia.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio figlio, poiché ama leggere molto, e mi fido del suo giudizio. Egli ha 34 anni.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Bisogna avere spazi a disposizione nelle case per i libri, che costituiscono anche un elemento decorativo per chi ama le case antiche con ricordi. Non credo che sia il futuro l'ebook. Ma un compagno di viaggio del libro.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un altro compagno di viaggio del Libro classico. Importante è leggere leggere, cosi la cultura e la conoscenza diventano millenarie per un buon lettore .Chi non legge si limita ai pochi anni della sua vita terrena.