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18 Feb
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Intervista all'autore - Shanna Serena Guarino -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Io sono nata a Cosenza, e ho cominciato a scrivere perché la scrittura per me rappresenta un’evasione, un uscire con la fantasia dalle miserie quotidiane. Scrivere mi rende felice, e quando la penna scorre e i miei pensieri prendono forma, tutto mi sembra più bello. Ma la mia soddisfazione più grande, come ogni autrice o autore vorrebbe è che i lettori si possano appassionare, stupire, ed emozionarsi nel leggere la propria opera. E che essa possa lasciare un segno indelebile, nella loro memoria in positivo.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Io scrivo di getto, capita che metta nero su bianco le mie parole in qualsiasi momento della giornata, perché quando si scrive col cuore succede così.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è Nicholas Sparks, ma non disdegno neppure Federico Moccia. La mia adolescenza è stata segnata dai suoi libri, come Tre metri sopra il cielo e Ho voglia di te, diventati poi film cult. E ancora la grande Sveva Casati Modignani.
 
Perché è nata la sua opera?
Perché volevo raccontare a tutti, la pandemia di Coronavirus da quando è iniziata fino ai giorni nostri. Alle generazioni giovani, meno giovani, e a quelle che verranno.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Io sono cresciuta in una casa di campagna, e di ciò ne ho spesso sofferto perché stando isolata ti ritrovi più, spesso, ad essere malinconica e riflessiva sei quasi immersa nel silenzio della natura lontana dal caos quotidiano che non ti dà il tempo di meditare su tante cose.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Come accennavo prima io scrivo per evadere con la mente, dalle miserie quotidiane. Ma in questa opera soprattutto racconto la realtà, quello che ancora purtroppo stiamo attualmente vivendo. Quindi sicuramente scrivere ti porta a esprimere i tuoi pensieri, però, in questo caso trattando un argomento come il Covid, descrivendo la realtà.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In me c'è praticamente tutto ciò di cui ho scritto, c'è la poesia, la musica, il raccontare tutto minuziosamente, e soprattutto la speranza che prima o poi si possa tornare alla normalità di prima che ci manca tanto a tutti.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Io dedico questa opera ad alcuni miei familiari, che non ci sono più ma che sento sempre molto vicini a me con lo spirito a sostenermi. E a una donna che mi ha insegnato molto, la grande, la immensa Giovanna. Un esempio di determinazione, tenacia e forza d ' animo.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno ho pensato lo invio alle case editrici, o la va o la spacca!
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io sono sempre per il cartaceo, perché penso che tenere in mano un libro. Sentire l ' odore della carta, è una sensazione meravigliosa. Ma l ' ebook è comunque un’innovazione, da considerare e scoprire.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l ' audiolibro sia qualcosa di emozionante e suggestivo, proprio perché il libro viene letto a voce e interpretato da attori professionisti o da uno speaker.

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Venerdì, 18 Febbraio 2022 | di @BookSprint Edizioni

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