Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è fondamentale. Ogni volta che mi siedo davanti al mio computer, o impugno la penna e sento l'odore dell'inchiostro che scrive sulla carta, provo un senso di pace e soddisfazione che so di non poter provare in nessun'altra attività a cui potrei dedicarmi. La gioia che provo quando termino la stesura di un capitolo, oppure quando rileggo ciò che ho scritto, è davvero indescrivibile. Senza la scrittura sarei incompleto.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Parto dal presupposto che questo libro è ispirato proprio alla mia vita. Ogni personaggio rappresenta qualcuno che ho conosciuto o che conosco nella vita reale, da Jolt che è ispirato ad un mio grande amico, a Garrett che invece nella mia vita è rappresentato da un uomo grande e forte che ho avuto la fortuna di conoscere e che mi ha aiutato in parecchie situazioni. Perfino i personaggi antagonisti sono ispirati a persone che conosco davvero, anche se forse è meglio che tali rimangano un mio segreto.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me scrivere "Sangue Nero" è stato fantastico; per la prima volta dopo tanto tempo mi sono sentito davvero realizzato e fiero di me stesso. Se sono riuscito a creare un'opera che innanzitutto soddisfa me stesso, mi ha fatto capire di essere in grado di concretizzare le mie idee fino a renderle vere in tutto e per tutto.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sè stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata relativamente semplice, dato che è un titolo che credo rappresenti alla perfezione questo libro; il nero è il colore che rappresenta sia il potere che il mistero, ma anche un blocco, un'opposizione, una protesta e trovo che sia perfetto per descrivere questa storia, dove effettivamente ci sono personaggi che hanno un blocco che impedisce a loro di esprimere ciò che hanno dentro.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se mai dovessi trovarmi disperso su un'isola deserta vorrei con me Stephen King, poiché si tratta dell'autore preferito di mia madre e da sempre lei mi ha parlato di lui e fatto leggere molti dei suoi libri.
Ebook o cartaceo?
Adoro i libri cartacei, ma da nativo digitale quale sono ammetto che il futuro del mondo letterario sarà sicuramente l'Ebook.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho deciso di intraprendere questa carriera circa tre anni fa, durante una vacanza in un resort della Toscana, dove semplicemente per noia comincia a scrivere e da lì fu amore incondizionato.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce dalla lettura di un racconto storico che lessi sul mio libro di storia l'anno scorso. Parlava dei grandi guerrieri vichinghi, descrivendo nei dettagli la loro vita quotidiana e le loro imprese in battaglia e di navigazione. L'idea di aggiungere i draghi è dovuta ai miti e alle leggende che aleggiano sulle figure di questi antichi vichinghi e poi queste bestie alate sputa-fuoco sono davvero utili al fine della storia per riuscire a trasmette quelli che vogliono essere i messaggi principali.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Per me è una sensazione davvero indescrivibile, che ancora non ho realizzato del tutto e ci impiegherò sicuramente ancora del tempo, ma sono davvero felice di tutto il percorso che sto intraprendendo con gli editori e con la redazione.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia madre. A lei devo tutto da questo punto di vista, e non solo.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo molto interessante l'argomento dell'audiolibro, perché solo l'idea di poter sentire il mio libro letto da un doppiatore che ha studiato per farlo mi alletta parecchio; inoltre gli audiolibri sono utili per tutte quelle persone che soffrono di dislessia o altri disturbi dell'attenzione.