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BookSprint Edizioni Blog

25 Nov
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Intervista all'autore - Boubkar Krik

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Fes, una città del Marocco in cui ho passato i miei primi mesi di vita. Mi sono trasferito in Italia, ancora in fasce, con la mia famiglia. Da quando sono qui ho sempre vissuto nel nord Italia e, nonostante non abbia avuto problemi sociali o nell'imparare la lingua, ho da subito notato le varie differenze con il mio paese d'origine.
Durante la mia infanzia sono stato elogiato per la facilità con cui ho imparato l'italiano, e forse per orgoglio infantile ho cominciato ad appassionarmici sempre di più.
Durante l'adolescenza ho iniziato la stesura di un libro come valvola di sfogo e grazie a questo ho realizzato la mia passione per la scrittura.
Negli ultimi anni ho continuato a coltivare il mio amore per la narrativa, e quello che era iniziato come un innocente passatempo si è trasformato rapidamente nella mia più grande passione.

 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Scrivo per lo più la sera o in piena notte. Sono i momenti che più mi danno ispirazione, sia per la calma e il silenzio che li permeano, sia per la consapevolezza di essere solo e indisturbato, con solo la compagnia dei miei personaggi; totalmente libero dagli impegni diurni.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Sicuramente Haruki Murakami. Adoro il suo modo onirico di scrivere e la cura che mette in ogni dettaglio. Nei suoi libri persino un foglio di carta ritagliato o un panno steso al sole è pregno di significato.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce dal bisogno di condividere e dall'entrare in empatia con gli altri. Con i miei racconti voglio lanciare un messaggio a tutti coloro che soffrono, che sono in difficoltà e che non sanno come uscirne. Voglio che si ricordino di non essere sole, che al mondo esiste qualcuno che li capisce, e spero che un giorno possano riuscire a superare le varie difficolta che ora le attanagliano.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Nella mia vita ho sempre cercato di farmi domande e cercare risposte. Per questo libro, in particolare, ho voluto analizzare il punto di vista di molte persone, soprattutto adolescenti e giovani adulti, indagando su come vivessero i loro problemi e come li affrontassero.
Una volta estrapolato l'origine del problema ho cercato di decostruirla il più possibile, in modo da riuscire ad affrontare il problema nella sua interezza, senza soffermarmi sulla visione del singolo.
Questo processo è stato sicuramente facilitato dall'ambiente in cui sono cresciuto e dalle persone di cui mi sono circondato negli anni.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me scrivere è un miscuglio di entrambe le cose. Io scrivo della vita e di ciò che comporta, ma amo farlo in chiave filosofica, sfruttando metafore e analogie, tal volta anche surreali e assurde, ma sempre al fine di fare chiarezza sulle domande della vita.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Direi molto, ognuno dei miei personaggi ha dei frammenti della mia personalità, ma mi piace lasciare che si sviluppino da soli e affrontino i loro problemi anche diversamente da come farei io.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Alcune persone hanno sicuramente avuto un ruolo importante nel mio processo creativo. Le loro opinioni mi hanno sicuramente aiutato a comprendere meglio la qualità del mio scritto, se fosse interessante, plausibile o semplicemente se il messaggio dietro ad ogni capitolo riuscisse ad emergere.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La prima persona a cui ho fatto leggere il mio libro è stata una cara amica. Mi ha incoraggiato nei momenti difficili e ha dimostrato molta disponibilità nei miei confronti, tollerando di buon grado le mie insicurezze per quanto riguardasse i vari temi trattati.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Ritengo che entrambe le versioni abbiano i propri pregi e difetti. L'ebook ha sicuramente la comodità e la portabilità dalla sua parte, ma la fragranza e la sensazione che restituisce un libro cartaceo al tatto sono impareggiabili.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia un punto di snodo per narrativa e scrittura, perché permettono anche a chi non ha tempo da dedicare solo alla lettura, di godersi un buon libro senza necessariamente doversi ritagliare del tempo per farlo.
Spero inoltre che sia un incentivo per i giovani ad interessarsi alla narrativa.

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Sabato, 27 Novembre 2021 | di @BookSprint Edizioni

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