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18 Nov
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Intervista all'autore - Attilio Saletta -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Torino
Nonostante le difficoltà continuo ad avere un rapporto dinamico con il vivere stesso.
In realtà non mi considero uno scrittore, i miei lavori sono percorsi narrativi.

 

Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Prima di scrivere qualsiasi cosa cammino, osservo scene di vita, volti di persone
Solo al termine di questi viaggi inserisco brevi annotazioni
Diventano racconti molto tempo dopo e comunque sempre usando penne e quaderni.
Solo alla fine uso un computer
Quindi lo scrivere è una attività non molto importante
 

Il suo autore contemporaneo preferito?
Direi che sono più legato ad autori del passato
Ho letto molto comunque recentemente come gli ultimi lavori di Ken Follet ed altri.
 

Perché è nata la sua opera?
Non esiste un motivo
Dopo il covid ed esserne uscito volevo abbassare la colonna sonora del mio vivere ed allora andai in giro senza uno scopo preciso
Come disse Cesare Zavattini le cui opere mi ispirano
“Essere un pedinatore del vivere in tanti microcosmi dove la vita pulsava di dignità e forza interiore”.
Solo dopo tanti mesi decisi di mettere assieme questi tanti frammenti
 

Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono un auto didatta e continuo a gattonare nel vivere perché la vita è apprendistato e sulla faccia della terra non esistono elementi statici
 

Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Nessuna evasione
Il surrealismo in letteratura è avvicinare la realtà con il potere imaginativo.
 

Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo ci sia, ma senza parlarmi addosso
 

C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?

Sì.
Nel 2014 stavo uscendo dalla struttura ospedaliera di Santa Maria della Misericordia di Perugia dopo che  mi avevano installato un pacemaker, passai vicino al reparto di oncologia infantile e vidi una mamma e sua figlia di, forse, sette anni.
Quel dialogo senza parole cambiò la mia vita e base di questo mio lavoro
 

A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Diverse persone sapevano che stessi facendo ricerche silenziose
 

Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Entrambi.
 

Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ne conosco le caratteristiche

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