1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Un bisogno... Evadere dalla routine quotidiana, sognare, immaginare un mondo che non c’è, analizzare tutto ciò che vedo intorno a me ed amalgamarlo fino a renderlo più interessante. Una terapia che a volte finisce per diventare un’autoanalisi freudiana... Mi fa sentire, in quel momento libero di creare, esprimermi senza confini, come un esploratore all'interno della mia mente che scava finché trova il tesoro.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Credo come tutti gli scrittori, c’è sempre un pezzo di noi stessi in ogni personaggio inventato, come siamo fatti o come vorremmo essere... In questo libro c’è molto di me, delle mie esperienze e di chi più mi è caro, ovviamente raccontate romanzando, giocando un po' di fantasia e lasciando sempre un po' di libera interpretazione per stimolare il lettore.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera per me è stata la realizzazione di un sogno chiuso nel cassetto da oramai troppo tempo, una grande soddisfazione, al di là delle vendite, di essere riuscito a pubblicare con una casa editrice così prestigiosa come la BookSprint.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Da subito ho avuto stampato nella mente tutta la storia compresa di titolo e non ho mai avuto nessun ripensamento in riguardo... La BookSprint è riuscita a leggermi dentro, materializzano ciò che già avevo solo immaginato.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
"Come sopravvivere in un’isola deserta" ahahah... Più che un libro, uscendo dal tema, spero di potermi portare carta e penna per poter passare il tempo a scriverne io uno nuovo...
6. Ebook o cartaceo?
Seppure la moderna tecnologia sia più comoda e conveniente, prediligo il piacere del cartaceo, sarà pure perché vengo da una generazione di lettori che amano fare le orecchie nella pagina in cui si è arrivati e sentire l'odore della carta che s 'impossessa di ciò che mi circonda.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho sempre avuto il desiderio di esprimermi scrivendo, quindi posso dire che non ho deciso io piuttosto mi ci sono trovato e devo dire con molto piacere.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L 'idea nasce da un progetto che avevo in mente da molto tempo, quello di creare una fonte di energia elettrica ad impatto zero nel contesto di un villaggio distaccato dal sistema seppur all'avanguardia, dotato di un’economia autosufficiente senza l'utilizzo del sistema bancario attuale. Una notte piovosa in piena pandemia mi accingevo a scrivere ancora una volta, isolato dal mondo, la tv continuava a mandare notizie sui contagi ed io ignorandola pensavo a quanta tristezza assaliva gli umani, d'un tratto andò via la luce, il computer illuminava quel poco che bastava per continuare a sporcare quel foglio di idee, sogni e speranze, la stufa a legna riempiva il silenzio e chiedeva altri ciocchi di legno, fu lì che capii che forse questo romanzo mi stava salvando.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Soddisfazione, stupore, senso di rivincita dopo una vita di fatiche rendersi conto di valere forse un po' più di quanto ci si aspettava.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie, a cui devo ringraziare per avermi incoraggiato nel proseguire la scrittura nei periodi in cui avevo pensato di abbandonare l 'idea...
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un’ottima idea soprattutto per chi non può dedicarsi alla lettura tradizionale...