1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è come parlare a me stesso. Mi spiego meglio. Nelle mie composizioni, il tono autobiografico è forte. Rileggere ciò che rapidamente ho scritto è come ripercorrere certi momenti del mio passato e presente, mi aiuta ad osservarmi e perché no, anche criticarmi e crescere. Le emozioni dipendono dai momenti descritti. In generale, il mondo naturalistico in cui mi sono calato e ho cercato di immergere il lettore mi ha dato un senso di pace e meraviglia.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il libro è tutto incentrato su avvenimenti della mia vita, sensazioni vissute e sedimentate sulla mia pelle. Dalla realtà, le ho poi traslate in un mondo immaginario che mi è stato utile a purificare i sentimenti e renderli più immediati.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Osservare da un punto di vista differente la mia interiorità, il mio rapporto con l'amore e la fede.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è tratto da una delle poesie. È una metafora del corpo femminile e della sua mente.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il Profeta di K. Gibran. È un testo da cui è possibile trarre insegnamenti filosofici ed umanistici. Un testo che pone domande a cui ogni lettore può rispondere secondo il proprio bagaglio culturale ed umano.
6. Ebook o cartaceo?
Sono amante di libri antichi o vintage.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non so se avrò una carriera di scrittore. È un'attività che affronto col massimo rispetto. Di certo sono molti anni che scrivo e raccolgo pensieri, anche se in maniera disordinata, fino ad oggi.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea, come spesso accade, nasce per caso. Attraversavo un momento importante della mia vita, leggevo molto G. Lorca, F. Farrokhzad, K. Gibran, ed altri poeti, ho iniziato a scrivere immaginando un lettore dall'altra parte, a cui spiegare il mio pensiero. Le poesie sono state scritte di getto, in pochi minuti, quasi tutte a notte fonda.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Difficile da descrivere. Inizialmente mi sono sentito orgoglioso di aver svolto un'attività che va oltre la mia quotidianità. Poi mi sono sentito confuso all'idea che altri possano accedere ai miei pensieri più intimi.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritengo sia una espressione comunicati moderna, che vada implementata pensando fortemente alla popolazione con handicap visivo.