1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Sestino (Ar) da genitori sardi. Delle mie origini ho conservato la sardità, l'aderenza alle tradizioni, al pensiero, ai valori tramandati dai miei avi.
Mio padre e uno zio erano degli intellettuali. Si respirava fin dall'infanzia aria di cultura.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Tutti i momenti della giornata forniscono spunti per scrivere poesie, racconti, romanzi, saggi. Amo molti autori contemporanei. Leggo con interesse i romanzi di Paulo Coelho per il suo stile e la sua ricerca introspettiva. Anche Montale occupa un posto nel mio cuore.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Paulo Coelho, Montalel.
4. Perché è nata la sua opera?
L'opera è nata per l'esigenza di valorizzare le mie poesie attraverso la stampa che ha il compito di divulgare la cultura.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ho vissuto in diversi contesti sociali. La curiosità mi ha spinto verso il centro opulento delle città, verso le squallide periferie, verso la campagna ricca di stimoli, verso le limitatezze dell'uomo. Come insegnante specializzata nel ricupero di soggetti portatori di handicap ho battuto strade impervie tutte in salita.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere non è un'evasione. Mi occupo anche di pittura su ceramica e di arte. Scrivere è un modo per raccontare la realtà, per arricchire la fantasia e valorizzare un talento.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Di ciò che scrivo c'è tutto della mia vita, delle mie esperienze, del proiettarmi nella realtà di tutti i giorni.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
I fatti quotidiani vissuti con spirito critico, capacità di analisi, di riflessione, mi hanno permesso di realizzare il testo.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il primo romanzo si perde nella notte dei tempi.
Le prime a leggerlo sono state le mie figlie.
Penso che anche l'editoria sia destinata a scorrere i tempi. Se si arresta alla pubblicazione del libro cartaceo non tiene conto della dinamica delle nuove tecniche che consigliano sia per motivi economici e sia per problemi di spazio e di tempo di abbandonare il vecchio sistema e di aderire alle esigenze dei più che non amano le biblioteche ingombranti.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Come ho già chiarito il futuro soprattutto dei giovani sarà l'ebook.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La nuova frontiera rappresentata dall'audiolibro è un'apprezzabile iniziativa soprattutto per coloro che pur amando la cultura non hanno grandi possibilità economiche e spazi adeguati per la raccolta di molti libri.