1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono Manrico Fiorini abito a Copparo in provincia di Ferrara. Nato in questo paese, ora sono in pensione, prima ho lavorato in fabbrica come programmatore di CNC. Non mi sento uno scrittore ma un semplice autore. Sono ormai 13 anni che scrivo prima con la poesia poi mi sono cimentato nei romanzi. Non so ancora dove mi possa portare e se quello che scrivo sia condiviso da altri.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Scrivo quando il bisogno mi prende, non ho orari precisi.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Stephen King.
4. Perché è nata la sua opera?
Era parecchio che mi frullava nella testa di poter far conoscere il mio paese durante un periodo ostico come la prima e la seconda guerra mondiale.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Nessuna formazione letteraria.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
No, non reputo che sia una evasione dalla realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nulla. Questo romanzo è frutto di indagini svolte 46anni fa.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Il mio cane Zen e alcune amiche come Mariella, Marina e Annamaria e Simone se vogliamo contare anche il vice sindaco del mio paese.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Simone e Mariella.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Odio l'ebook, preferisco il cartaceo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non conosco, forse il genere umano non è ancora preparato per questo.