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10 Lug
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Intervista all'autore - Giuseppe Fronterrè

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere rappresenta veramente essere me stesso, lontano da ogni stereotipo e razionalità che poco mi appartengono. Amo quando dal nulla vengono fuori dei personaggi che provano a vivere e sono essi stessi a dettarmi la loro vita e non io a determinarla. È come se li avessi vicino e li ascoltassi veramente ed è così che mi spingono a raccontare come vogliono che io faccia. Non mi pongo mai la domanda su che cosa farei io al loro posto o cosa mi piacerebbe che mi accadesse. Esco da me stesso e se poi rileggendo ciò che ho scritto mi sorprendo come se non appartenesse alla mia fantasia, allora ho vinto.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Non è presente nulla della mia vita reale in quello che scrivo perchè come detto prima ciò che amo è sorprendermi da quello che non conosco. Spesso si sottovaluta l'effetto sorpresa e a meno di eventi catastrofici, la vita che viene dopo è una scommessa sempre. Se ti è accaduto una cosa bella si deve faticare per mantenerla, se diversamente accade una cosa brutta si deve faticare per cambiare l'inerzia delle cose. In entrambi i casi va rivisto qualcosa di se stessi.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Un impegno, una promessa da mantenere per cercare di non essere l'eterna incognita.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Da subito è stato quello perchè i nomi dei personaggi intorno ai quali ruota la storia sono venuti come uno scioglilingua. Il fatto che i loro nomi formassero la sigla sms mi ha dato un suggerimento di come farli interagire tra loro.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In realtà non leggo poi così tanto, mi piace più creare storie. Su un' isola deserta proverei comunque a scrivere.
 
6. Ebook o cartaceo?
Direi entrambi senza preferenza. Oggi non si possono negare le comodità della tecnologia, ma nemmeno mi va di rinunciare al fascino di un libro.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Il quando non l'ho mai deciso perchè non sapevo se ne avrei mai trovato il coraggio di farlo. Sul perchè è stato semplice quando ho trovato questo coraggio.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce dalla volontà di partire da una piccola frase e ingigantirla come fa una valanga durante la sua caduta a valle. Si è tirata dietro una cosa per volta fino a che non è arrivata una storia. Non c'è un aneddoto in particolare legato ad esso. Posso solo dire che sapevo già il finale della storia e da lì andando indietro ho scritto il resto.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si provano molte sensazioni, ma la gioia più grande è avere battuto il mio scetticismo. Non credevo di esserne all'altezza e molte volte ho pensato di essermi imbattuto in qualcosa di molto grande. Per me rimane un'impresa.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie quando ancora era una bozza, poi lo ha letto finito e mi ha incoraggiato.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Con una bella voce enfatizzata a dovere diventa interessante.
 
 
 
 

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Sabato, 10 Luglio 2021 | di @BookSprint Edizioni

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