1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Dove è nato e cresciuto?
Nato e vissuto a Napoli. Infanzia; guerra e sfollato a Morcone, paesino beneventano. Dai 15 ai 23 una vita ricca e felice da figlio di papà. Pessima carriera scolastica... incompiuta... tra il prestigioso istituto svizzero e scuole campane. Animali, auto, motoscafi e finanche un piccolo aereo che per l’età non potei utilizzare... poi il primo matrimonio e tanti impegni da imprenditore e nel sociale. Arrivo ad 84 anni a scrivere delle esperienze vissute.
2. Cosa l’ha spinto a scrivere questo libro?
Quando racconto... tanti dicono: devi scrivere un libro!
3. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
ESPERIENZE. Dalla sinossi riassumerei: Un viaggio nei sentimenti / Una passione travolgente in età matura/ L’analisi di vissuti, in contesti sociali diversi /Una trascendenza continua non ancora classificata / Misteri italiani e leggi disattese / Pensieri, Riflessioni, Confronti, Approfondimenti / Religione e Dubbi.
4. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale ha vissuto?
Lo chiederò a qualche lettore che vorrà contattarmi sulla mail che ho indicato nella premessa di “Tu, uno di noi" e lo valuteremo insieme in quanto è un tema complesso di cui non conosco una risposta univoca.
5. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
La opportunità di poter affidare il file ad una struttura come la BookSprint e non avere alcun altro problema, rende ulteriormente pregnante il piacere di vederlo realizzato.
6. Scrivere è un’evasione dalla realtà o un modo per raccontarla?
Entrambi. In questo libro racconto realtà; in quelli che sto scrivendo sono fantasie liberatorie che stimolano la mente divertendo e che classificherò “Yellotriller” e “Fantatriller”.
7. Quanto di lei, della sua vita reale, c’è in ciò che ha scritto?
Ripeto che tutto quanto ho scritto in “Uno di noi” è reale tanto è vero che alcuni nomi di protagonisti ho preferito cambiarli.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Forse oltre ai figli direi... Covid 19!
9. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Trasferire esperienze, raccontare di me ai figli, rievocare ricordi, approfondire contraddizioni, valutare, pensare... liberarmi, aprendo scrigni chiusi da decenni.
10. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternativa?
Avevo iniziato con “Antonio racconta” poi “Una vita tante storie” poi “L’indice” (che in parte sarebbe apparso in copertina!)” Nelle tue mani” ecc. per poi “TU, UNO DI NOI.” L’immagine è sempre stato il cervello umano che l’ottimo grafico della Casa editrice ha realizzato.
11. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? E perchè? Ebook o cartaceo?
Vorrei un libro, sicuramente cartaceo... con istruzioni sulla sopravvivenza!