1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivo da quando ero una ragazzina, ho scritto racconti per bambini, favole, poesie in italiano e dialetto Veneto, la regione che rappresento.
Scrivere è il "riversare in lettere e parole, le mie emozioni, le percezioni dei sensi, lo sgomento, la felicità, la gioia ".
Riuscire a mettere in rima un'emozione e far sì che il lettore la percepisca è una vittoria.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Monselice, città medioevale, murata, mi ha accolto, mi ha incantato, molte emozioni trasudano da questo libro, scorrevoli come il fiume d'argento che l'attraversa.
Vivo in questa cittadina, che nella modernità della vita moderna, conserva sempre qualcosa di incantato, ed è questo che ha fatto nascere questo libro.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quando mi sono trasferita a Monselice avevo una vita da ricostruire, l'incanto di questa cittadina mi ha affascinato, mi ha accolto, ho conosciuto persone di ogni genere, molte mi hanno voluto e mi vogliono bene, scrivere questo libro e finalmente pubblicarlo, è portare a compimento il puzzle della vita.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Scendendo dalla collina delle Sette Cesette, ammirando le mura illuminate dalla luna... non ho avuto dubbi.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'isola deserta, forse libri ne servirebbero molti, Ungaretti, tra i scrittori e poeti, amo molto, Rollins per la fantasia delle opere, assieme avremmo molto da dirci ed io da imparare.
6. Ebook o cartaceo?
Io amo il cartaceo, molti lavori li scrivo tuttora prima a penna, poi li passo nel computer.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Sono nata con le rime e le frasi che uscivano dalla testa da sole, non ho potuto fare la scrittrice, o la disegnatrice, ma so perseverare e non mollo mai.
Ho scritto sin da bambina, continuerò a farlo finché sarò vecchia, se sarà possibile.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho conosciuto un uomo molto particolare, Marek, che ringrazio ad inizio libro, un polacco, con una vita bizzarra alle spalle, aveva girato l'Europa a piedi, faceva la guida turistica, amava quello che scrivevo e come scrivevo, io ero incantata dai suoi racconti storici, ma lui era ammalato, ho raccolto il suo amore per Monselice e le mie emozioni, è nata "La città murata".
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'emozione immensa, il coronamento di un sogno, sembrano parole banali, retorica, ma sono stata per molto tempo una mamma sola, e ho anteposto i miei sogni ad altre priorità, ora i miei figli mi hanno regalato il sogno.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia figlia.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mio figlio adora gli audiolibri, credo sia un buon metodo per portare la letteratura di ogni genere anche a chi magari o è un po' pigro, o come mio figlio ascoltava lavorando.