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19 Giu
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Intervista all'autore - Claudia Talarico

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me significa superare gli ostacoli della mente che io stessa mi pongo. Cerco sempre di trasferire su carta le mie sensazioni. Tento di farlo nel modo più preciso possibile in modo tale da dare la possibilità a chi legge di potersi immergere.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Semplicemente tutto.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho pensato a lungo al mio manoscritto. Volevo ricordare ogni giorno i miei sentimenti di questa parte importante di vita e far conoscere la persona che mi ha resa ciò che sono oggi.
Un omaggio ad un uomo, che ha reso la mia vita diversa. Per me è veramente molto importante quest'opera.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Per fortuna non ho avuto dubbi sin dall'inizio sul titolo.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Non saprei scegliere un libro solo, ma come scrittore potrei volere Massimo Bisotti, scrittore contemporaneo o anche Susanna Tamaro. Amo molto il loro modo di vedere le cose, le loro filosofie di vita.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo a vita.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
In realtà non ho deciso di intraprendere la carriera da scrittrice, il mio posto è altrove.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Come forse ho già detto precedentemente ho deciso di scrivere questo libro per non dimenticare ciò che ho vissuto e per poter dare una via d'uscita dove sembra non esistere.
Non esistono dolori superabili. Esistono dolori con cui ci si può convivere. Bisogna imparare a farlo però.
L'idea era aiutare a far superare tramite un mio vissuto e far conoscere a tutti chi è Aldo Turtoro. Un icona fondamentale nella vita di molti.
Lui può aiutare.
Non c'è un vero aneddoto se non una sfida fatta con il mio fidanzato, quasi a voler dimostrare di farcela e di portare a termine sempre ciò che dico.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Non credevo fosse realmente possibile, vederlo tra le mie mani è stata una sensazione inspiegabile.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Le prime due persone a leggere il mio libro sono state il mio fidanzato Antonio e mio cugino Pompilio, che ringrazio tanto per il suo supporto.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia molto utile.
 
 
 
 

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