1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere mi viene naturale, solitamente scrivo di getto senza riflettere troppo, perché quando lo si fa in mofo spontaneo il messaggio è diretto, Fluido, sincero. Le emozioni devono prendere forma senza troppi giri di parole. Sono una sostenitrice della scrittura, amo comunicare con le persone scrivendo lettere, bigliettini, credo che sia più informale. Adoro ricevere messaggi scritti sulla carta piuttosto che sul telefono. Mi emoziona una lettera scritta a mano.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro c'è tutta la mia fragilità e nel contempo tutta la mia forza. È il periodo più duro e straordinario della mia vita. C'è molto di me. Ci sono le emozioni più forti. Questo libro è una parte di me.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Liberazione, speranza, accettazione di un evento sconvolgente.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata spontanea, racconta il messaggio che volevo mandare ai lettori.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il mio scrittore preferito è Nicholas Sparks, porterei sicuramente un suo libro.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo tutta la vita. Ho letto diversi libri in versione Ebook, ma, la soddisfazione di girare pagina, sentire la carta fra le dita è il massimo, mi da più soddisfazione.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Dopo l'esperienza raccontata nel mio libro, ho capito che dovevo scrivere, ho deciso di farlo perché serviva a me e volevo in qualche modo essere vicina alle donne che passano o hanno passato la stessa esperienza.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce perché nel momento della malattia avrei voluto leggere un libro scritto da una persona che ha attraversato tutto questo, per capire meglio cosa avrei dovuto affrontare e forse per non sentirmi sola in questo cammino.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una grande soddisfazione, una gioia incontenibile.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona a leggere il libro è stata mia sorella Anna, lei è la mia consigliera e ho condivo con lei tutte le fasi di lavorazione.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'innovazione è giusta, doverosa per chi ha difficoltà visive ma ha voglia di un bel libro, per chi vive di fretta, insomma perché no? Come dicevo prima io amo il cartaceo ma più scelta c'è più persone si accontentano.