Non c’è un momento esatto della mia vita in cui ho deciso di diventare scrittore, però posso dire con certezza che la quarantena mi è stata del tutto ininfluente, anche perché, in quel periodo, ero stato richiamato con precetto militare, in quanto facente parte di un Corpo volontario ausiliario delle Forze Armate.
Per scrivere un romanzo, credo comunque che ci vogliano le motivazioni giuste, l’esperienza della pianura, delle montagne e del mare sicuramente mi ha aiutato molto.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Anche qui devo ripetermi, non c’è un momento particolare che coincide sistematicamente con l’approccio alla scrittura. Generalmente coincide sempre con il mio tempo libero; può essere al mattino, al pomeriggio oppure la sera, anche sul tardi. Devo confidarvi un segreto; in genere prima di addormentarmi penso a un capitolo, per poi esporlo nel pc il giorno successivo.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ne ho uno in particolare, mi piacciono molto i gialli, i thriller, ma sono anche un grande lettore di libri storici, soprattutto quelli legati al primo conflitto mondiale sul fronte italiano.
4. Perché è nata la sua opera?
È nata perché avevo le motivazioni giuste, certo chi ha letto le bozze mi ha incoraggiato nel proseguo, ma la volontà e la caparbietà sono state fondamentali.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo, l’ho anche detto precedentemente, avere avuto la fortuna di vivere in tre bellissime realtà, così diverse tra di loro; la pianura padana, le dolomiti e il mar ligure, mi ha sicuramente arricchito di esperienza.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un po' tutti e due, purtroppo nella realtà succede anche di peggio, ma voglio comunque sperare che in futuro sia solamente un modo per evadere dalla stessa.
7. Quanto di Lei c’è in ciò che ha scritto?
Praticamente nulla, è solamente frutto della mia immaginazione. Non riuscirei ad identificarmi in nessuno dei miei personaggi. Sono tutti un po' speciali, mentre io credo di essere assolutamente nella norma.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sicuramente la famiglia, mia moglie Maria Grazia in particolare, ma anche la mia cagnolina Macchia mi ha dato una grossa mano.☺☺☺☺.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Visto che Macchia non sa ancora leggere, per forza di cose l’ha letto mia moglie☺.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non possiamo sottovalutare l’importanza di un simile formato in una previsione presente e futura. L’informatica, e le nuove tecnologie stanno facendo passi da gigante, ma credo che dovrà passare ancora parecchio tempo prima che riescano a scalzare dal mercato i “vecchi” libri. Personalmente preferisco sempre il cartaceo, sfogliare le pagine, sentire il profumo della carta ha un non so che di romantico, ma non stenderei un muro riguardo all’ebook.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
So per certo che sta prendendo piede in Italia, anche se non siamo ancora ai livelli del mercato anglosassone, ma potremmo arrivarci a breve. Conosco molte persone che ne fanno uso mentre sono impegnate in altre attività. Certo che la lettura esposta da uno speaker professionista, o da uno o più attori è sicuramente qualcosa d’intrigante. Credo che sia una tecnologia meritevole di attenzione.