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27 Feb
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Intervista all'autore - Giancarlo Pasini

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È un bisogno che coltivavo da tempo, ma non avevo la capacità di realizzarlo, in quanto ero sempre preso da un lavoro opprimente e dalla timidezza di mettermi a nudo, il lock-down mi ha fatto rilassare e riflettere, è una grande emozione scrivere e lasciare qualcosa di me, come nel mio libro autobiografico o in un romanzo in cui esprimo l'efficacia delle parole che danno un senso alla vita, alla mia, e spero anche a quella di qualcun'altro.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In ogni libro c'è un po’ di sé, di vita vissuta, o solo sfiorata, e oggi vista in modo diverso e alternativo. Per fortuna si cambia, si cambia abitudini, si cambia opinioni, quelle che una volta sembravano le uniche, la verità da seguire, oggi forse ci fanno sorridere, è come guardarsi allo specchio e non riconoscersi.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È come essermi liberato di qualcosa che avevo dentro da tanto tempo, è un messaggio di speranza per tutti coloro che pensano di aver sbagliato tutto nella propria vita.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata semplice in quanto avevo già deciso di dare un prima e un dopo al protagonista del libro, e la scelta di un miracolo non deve essere da scusa per nessuno, ce la possiamo fare da soli, ma con l'aiuto di qualcuno.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un’isola deserta vorrei un libro di evasione dalla realtà, che mi facesse sognare, come "Ridere fa bene" di Padre Mariangelo da Cerqueto per rilassarmi e sorridere un poco.
 
6. Ebook o cartaceo?
Io sono ancora legato al cartaceo, mi dà la sensazione di possedere qualcosa che posso leggere, toccare o sfogliare in qualsiasi momento.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Io ho scritto quattro libri ma definire che la mia sia una carriera è azzardato, per ora è una passione, una passione piacevole a cui tengo e che spero di migliorare.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho già detto che in ogni libro c'è un po’ di sé, quindi nasce in parte dai miei trascorsi, ma un giorno ero alla finestra e per caso vidi tutta una fila di rondini allineate sul filo della corrente, erano belle e graziose, mi piaceva guardarle e avrei voluto accarezzarle una per una.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Per me è una grande emozione, è qualcosa che mi arricchisce, come lasciare un’impronta dove chi passa può vedere e leggere la vita di un altro.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
È stata un’amica dicendomi che l'aveva letto "tutto d'un fiato" e che era stata una piacevole lettura, di continuare così a sorprenderla e farla sognare con delle belle storie.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia una bella cosa, dare il modo a tanti di poter leggere, magari mentre si è impegnati in un altro lavoro, come guidare, o chi ha una vista insufficiente o chi si stanca facilmente di leggere.
 
 
 
 
 

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