1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è creare una possibilità, la possibilità di poter trasmettere, di poter insegnare, di poter condividere. Quando scrivo sembra lapalissiano riuscire ad esprimere i concetti che viaggiano nella mia mente in una maniera scorrevole e questa sensazione mi rende felice, completa.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto.
Con la speranza che non contenga solo la mia, ma anche la vostra.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Imprimere su carta le mie emozioni nei momenti della loro massima espressione.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Mentre scrivevo una delle ultime poesie mi è venuto in mente che tutti questi frammenti erano tecnicamente delineati nella mia vita. Quale titolo migliore allora?
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'isola deserta vorrei trovarmi con Edgar Allan Poe, mentre mi legge le sue poesie e me le spiega dal suo punto di vista. Magari per portargli via la morte da delirium tremens che non rende giustizia ad un'anima in grado di scrivere tale bellezza.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo, se voglio curarmi con la lettura.
Ebook, se voglio sfruttarla nella sua praticità.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivo da sempre, pensieri sparsi e molto altro.
L'astratto modo di fare della mia penna mi ha sempre spinto a cercare concretezza, questa raccolta ne vede la realizzazione.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro nasce con un cambiamento radicale della mia vita, ossia la scelta universitaria. Al centro della mia vita si trova l'arte genericamente, ma se prima la letteratura era stata surclassata dalla musica, adesso invece la situazione si è ribaltata. La musica fa parte di me, la penna invece mi rende qualcosa in questo mondo così grande.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si prova un'emozione fuori dal comune, un inspiegabile senso di distaccamento dalla realtà.
È vero? Sono mie quelle parole stampate lì?
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Diciamo che è una risposta frammentaria, ma c'è chi ha messo le mani e gli occhi sulle mie parole prima di chiunque altro, loro sanno.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audio libro è una possibilità molto importante in diverse situazioni, adoro i podcast culturali, mi piacciono gli audiolibri, ma è un particolare che può solo arricchire e mai sostituire un effettivo cartaceo.