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BookSprint Edizioni Blog

15 Dic
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Intervista all'autore - Franca Valente

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Le mie dita scorrono sulla tastiera come se una forza sconosciuta, eppure in simbiosi con me, mi dettasse il testo. Poi mi rendo conto che sono dentro a quello che scrivo, che lo vedo, lo tocco, sento le emozioni dei personaggi e me ne approprio. Scrivere per me è una necessità, lo è sempre stata, fin dalla tenera età.
La vita lavorativa mi impone di trasmettere empatia, tuttavia solo quando scrivo, posso esprimere la mia vera natura solitaria e introversa.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro è frutto della mia fantasia, come lo sono tutti i personaggi. Gemma è una donna coraggiosa, ha canalizzato la sua rabbia e le sue frustrazioni nella direzione giusta, crescendo egregiamente due figli e portando avanti un'attività con professionalità e abnegazione. Mi illudo di avere la sua forza e la sua determinazione. Anche io come Gemma ho praticamente cresciuto mio figlio da sola e lavoro in proprio, ma a parte questo niente altro mi accomuna al libro.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La volontà di trasmettere un concetto molto semplice: riscatto.
Mai darsi per vinti e soprattutto credere nella giustizia che alla fine trionfa sempre.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è venuto spontaneo.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ken Follet: i Pilastri della terra.
Viaggiare nelle descrizioni dettagliate della costruzione di una Cattedrale che vedeva l'avvicendarsi di uno stile gotico a quello romanico, contestualizzando il tutto in periodo storico definito che era il Medioevo è stato davvero affascinante. Prima o poi rileggerò quel libro che mi ha tenuto a suo tempo gli occhi incollati a quelle pagine negandomi altri interessi finché non fosse terminato.
 
6. Ebook o cartaceo?
Preferisco il cartaceo, tuttavia trovo l'Ebook comodo nei viaggi, quindi entrambi.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ogni volta che vivevo una delusione amorosa, fin da giovanissima, trovavo conforto nel raccontarmi, scrivendo, quello che era successo.
Avevo la sensazione che mettendo nero su bianco le mie sensazioni, le mie emozioni, tutto assumesse una nuova dimensione con delle connotazioni meno importanti, finché mi accorgevo di avere ritrovato la mia serenità.
Negli anni della mia adolescenza, tenevo un diario a cui avevo dato un nome, Giulio, Gli raccontavo tutte le mie giornate, puntualmente, fingendo che fosse una persona vera. A volte gli facevo delle domande a cui sistematicamente rispondevo da sola. Successivamente ho iniziato la biografia di mia mamma, poi la storia di una discoteca dove andavo a ballare in cui si avvicendavano accoppiamenti e successive separazioni, per cui le coppie spaiate, ritornavano da single. In breve, ho iniziato e lasciato incompiute molte opere. Poi un giorno grazie a una persona a me vicina, ho capito che non era impossibile portarle a termine e pubblicarle e così ho fatto.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Una volta in un bar mentre assaporavo il mio caffè, ho assistito ad un piccolo alterco scherzoso fra una giovane barista e un uomo di circa cinquant'anni. La giovane stava avendo la meglio sull'uomo. Indovinate cosa ha fatto lui per non uscirne sconfitto? Una stupida battuta sessista. La ragazza si è zittita vergognandosi di quanto appena sentito e l'uomo ha vinto.
Volete sapere qual era la battuta? Quella bocca saprei io dove metterla, così impareresti a stare zitta. Ovviamente questo è solo un aneddoto. La cronaca, i telegiornali e i processi mediatici hanno fatto il resto.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Senz'altro una bella emozione, è una creatura che si è concepita e che una volta messa al mondo, vive di vita propria. Ogni volta che qualcuno leggerà questo testo lo interpreterà a seconda del suo vissuto e della sua immaginazione.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio compagno.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Bellissimo. La possibilità di sognare non deve essere preclusa a nessuno. In questo modo chiunque diventa fruitore di libri di ogni genere. Mi vengono in mente le persone che hanno difetti di vista, oppure gli anziani, ma sicuramente anche i bambini o chi non ha tempo di stare fermo a leggere.
 

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Martedì, 15 Dicembre 2020 | di @BookSprint Edizioni

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