1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Che dire ho 34 anni, sono Calabrese, amo la mia vita, vivo da 7 anni in Svizzera dove lavoro come estetista, sono mamma di una piccola guerriera che amo follemente, ho scritto questo libro, perché mi sento molto vicina, alle persone che oggi soffrono da sole, attaccate ad una bombola di ossigeno, per cercare di sopravvivere, non mi sento una scrittrice, sono una persona che sa cosa significa sperare per non morire dentro.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quando osservo la mia guerriera dormire, mi domando se merito una figlia così, la scrittura mi aiuta molto ad esternare, le mie gioie, paure, emozioni...
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Luigi Pirandello.
4. Perché è nata la sua opera?
Per caso, la mia opera parla, un po' di me, un periodo della mia vita, dove i dubbi, incertezze, paure, tristezze, mi assalivano.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tanto.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un po' un po', da una parte, in questo periodo vorrei evadere dalla realtà, dall'altra la realtà fa parte della vita va vissuta.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tanto, ma penso un po' di tutti noi.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mia figlia.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno ancora.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io credo di sì, lo trovo molto innovativo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Molto ben strutturata.