Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

BookSprint Edizioni Blog

05 Nov
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Laura Gallina

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me significa leggere dentro me stessa, meglio che attraverso la riflessione.
Scrivere mi dà l'opportunità di sistemare i pensieri, incasellarli in parole o, meglio, catturarli, come si potrebbe fare con una fotografia.
Le emozioni che provo mentre scrivo...
Uhm... principalmente senso di libertà, di confidenza, divertimento, ma, anche dolore. Dipende da moltissimi fattori: talvolta posso essere felice, pur parlando di morte o ricordi dolorosi, perché è la scrittura stessa a rendermi tale, o, meglio, la possibilità di scegliere cosa impressionare su di un foglio bianco. È bellissimo.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Le immagini sono reali, in quanto sono realmente fotografate nella mia mente.
Ho visto, vedo ciò che scrivo, lo ho visto realmente, in quanto immagine.
In quanto ad aver vissuto o meno direttamente alcune esperienze descritte, beh... contano molto di più gli stati d'animo, quelli sono veri, reali, il resto è un miscuglio di esperienze, ricordi, a volte ricostruiti tramite l'immaginazione.
L'ispirazione a scrivere può provenire da dentro o da fuori, ma passa assolutamente attraverso il filtro che io cerco di dare.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Il significato che ha avuto è quello che io ho voluto donare ogni volta che mi approcciavo a scrivere.
Donare a me stessa libertà, parole, pensieri ordinati, che sarebbero altrimenti rimasti silenti ma tuttavia vivi in me, in qualche modo è stata una necessità.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è venuto da solo, in un momento. Mi è piaciuto, l'ho afferrato. Non avevo altre alternative in mente, non ci ho pensato.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Perché dover scegliere? Lo trovo crudele.
Non ho un autore che porterei con me, in un'isola deserta preferirei stare in compagnia della Natura, e lasciare che sia il vento a parlare, l'immaginazione, i suoni, i sensi.
Gli autori che mi piacciono sono coloro che mi lasciano dei segni, questi segni sono con me, mi basta.
 
6. Ebook o cartaceo?
Assolutamente cartaceo, essendo una nostalgica.
Ovviamente l'E-book lo considero un mezzo ulteriore, assolutamente da incentivare, senza dimenticarsi l'inchiostro e la pagina.
Le due cose non dovrebbero essere in concorrenza, sono mezzi ma l'esperienza attraverso il mezzo scelto è differente.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non l'ho deciso. Non amo la parola carriera.
Scrivo solo per rispetto della scrittura, per amore per le parole.
La gloria? Certo, a chi non piacerebbe avere successo in ciò che ama fare?
A chi non piacerebbero plausi ed il successo in ciò che fa?
Ma rimango dell'idea che debbano restare obiettivi relativi.
Mai dimenticare perché e per chi si scrive.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
La prima... poesia?
Era il mese di maggio, ho letto un annuncio su Facebook, un concorso, così l'ho scritta, di getto, dopo almeno dieci anni che non prendevo in mano carta e penna per creare qualcosa.
Sono stata incoraggiata e l'entusiasmo ha fatto da motore.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Fifa.
Paura.
Finche rimangono fogli sparsi nella mia stanza, in qualche cassetto, o salvati nel pc, sono al sicuro.
Decidere di pubblicare contiene la grande incognita, almeno per me: gli altri.
I lettori.
A quel punto sarà il mio libro, ma sarà un po' meno mio, non sarà più un fatto solo privato, la paura è legata all'esposizione di quel privato.
La seconda paura è quella del giudizio altrui.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio compagno Luca.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
A me non sembra una nuova frontiera, ma qualcosa che esiste da molto tempo.
Quando lavoravo con gli anziani ricoverati in casa di riposo, dedicavo qualche ora settimanale alla lettura ad alta voce per quegli ospiti che desideravano partecipare.
Lessi loro “La signora delle Camelie”, che apprezzarono in particolar modo le Signore, leggevo racconti, fiabe, articoli di cronaca.
La struttura disponeva di un magnifico giardino, ci riunivamo seduti in cerchio, e passavamo qualche ora.
Comunque credo che qualsiasi mezzo di diffusione dell'informazione, della parola scritta, della cultura, veicoli, linguaggi, vadano sempre ed assolutamente incentivati.
 
 
 
 
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 


Lasciaun commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che
non possono impegnare pertanto l’editore, mai e in alcun modo.

Le immagini a corredo degli articoli di questo blog sono riprese dall’archivio Fotolia.

 

BookSprint Edizioni © 2023 - Tel.: 0828 951799 - Fax: 0828 1896613 - P.Iva: 03533180653

La BookSprint Edizioni è associata alla AIE (Associazione Italiana Editori)