1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato in Puglia e fino al conseguimento del diploma in chimica industriale sono vissuto a Oria (Brindisi). Grazie ad una borsa di studio, subito dopo il diploma, mi sono recato in Inghilterra per perfezionarmi nella lingua inglese. In quel Paese, frequentando la Scuola Biblica di Canforth (Lancaster), nel 1966 conseguivo il diploma in Sacre Scritture. Ritornato in Italia, vincevo una seconda borsa di studio per titoli ed esami, questa volta erogata dalla Cassa per il mezzogiorno, così mi trasferivo a Roma per frequentare il corso di lettere e filosofia presso l'Università La Sapienza. Da allora molti sono stati i miei viaggi in Italia e all'estero: Europa, Canada, Usa, America Latina e Asia. Tutti questi viaggi mi sono serviti per seguire corsi di formazione sulla leadership e sulla diffusione chiara e semplice del Vangelo tra i giovani universitari in Italia.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
I migliori momenti per leggere sono la mattina e nel pomeriggio. Attualmente preferisco la mattina presto.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore specifico, tuttavia preferisco Le Sacre Scritture, volumi di Teologia, fisica quantistica e biografie.
4. Perché è nata la sua opera?
"Il Leader nasce o diventa?" è il frutto della mia esperienza di vita e di alcune conferenze tenute negli anni passati tra il personale di Campus Crusade for Christ International in Italia e all'estero. Gli 80 capitoli o abiti come li chiamo, vengono elencati in ordine sparso, anche se in una successiva edizione penso di aggiungerne altri 20.
L'opera nasce dopo una riflessione personale sulla carenza di molti di questi abiti negli attuali leader del nostro Paese, in qualsiasi campo essi siano. Dopo aver privilegiato a dismisura il globalismo, la comodità, l'interesse economico, credo che sarebbe ora tempo di riflettere e di esaminarsi per sapere quale tipo di persona o quale tipo di leader Dio vuole che io sia. Sarà il Covid19 a farci riflettere?
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo, sia per quanto attiene ai principi cristiani, etici, morali e di fraternità con tutti coloro che incontro, sia per le letture da me privilegiate negli anni passati come anche ora.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me è un modo per raccontare la realtà, sia quella oggettiva che soggettiva.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Le riflessioni contenute nell'opera "Il Leader nasce o diventa?" fanno parte integrante del mio intimo e che vivo nella mia quotidiana esistenza, soprattutto nel mio rapporto con gli altri.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Tutti i miei professori italiani e stranieri hanno avuto un ruolo importante nella mia vita. Alcuni per quello che mi hanno insegnato con il loro insegnamento nella lingua inglese, nelle varie materie scientifiche, sociali, teologiche e financo per il loro stile di vita.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia figlia e mia moglie
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Certamente l'ebook è più accessibile a tutti in modo rapido ed economico. Tuttavia dipende dai gusti del lettore.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è la nuova forma di divulgazione di un’opera, soprattutto per quanti preferiscono non avere libri in giro, ma anche per coloro che hanno difficoltà di leggere o per motivi fisici o altro.