1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono una musicista, cantante lirica. Mio padre era insegnante elementare quando il suo ruolo negli anni 60/70 era ancora importante. Scriveva lettere e poesie a mia madre, che avendo fatto la terza elementare per rispondergli, copiava dai suoi testi di letteratura! Ho ancora tante delle loro lettere scritte con la penna stilografica con le sbavature di inchiostro. Una piccola dimostrazione che l'amore supera ogni diversità... Io scrivo da sempre. Per piacere. Da quando ne ho memoria, dalle letterine di Natale alle tesi di laurea... Ho sempre amato leggere. Diventare scrittore? Una parolona, forse adesso, a questa età mi piace l'idea di poter trasmettere il mio pensiero.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Casuale. Da sempre. Sono intuizioni, flash. Arrivano da soli o da cause esterne.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Domanda difficile. Ognuno mi lascia qualcosa.
Anni fa ero a Roma per uno spettacolo. Andai alla conferenza di uno scrittore, anche lui musicista. Credo sia uno di quegli artisti che si ama o si detesta. Io lo trovo illuminante. Alessandro Baricco.
4. Perché è nata la sua opera?
Per un incontro.
Un incontro non casuale in un periodo triste e difficile della mia vita. Credo mi sia stato " mandato ".
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito quasi totalmente. Negli anni 80 da ragazzina i gruppi si davano appuntamento per le risse. Io davo appuntamento ai gruppi per studiare Bach...o la vita di Giuseppe Verdi. Amavo lettere e filosofia. Ero dark e solitaria. Scrivevo testi, lettere, canzoni... Amavo questa diversità. E così è Tutt' ora. Sono sempre quella un po' strana...
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Assolutamente un modo per raccontarla. Io trovo la realtà negli spiriti, nella lettura delle carte (che faceva mia madre) e nella fantascienza. Tutto è reale se vuoi. E mai fuggire.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì. Il vero protagonista che mentalmente mi ha suggerito cosa scrivere. Telepatia.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Al mio compagno. Dalle prime due frasi. E poi tutto il resto.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No. Non solo. Io amo ancora la carta stampata e le pagine che si stropicciano... ma di certo è utile. E lo sarà sempre di più soprattutto per lo spazio che in abitazioni piccole non abbiamo...ma ci sono le biblioteche... sono antica lo ammetto!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro mi piace. È utile per chi non può leggere, anche per patologie, e se ci sono interpreti di prestigio, come ne ho sentito alcuni, è come vivere una favola. Se devo trovare un difetto... Non è totalmente "tuo". Quando leggi, immagini anche le voci e i toni...