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BookSprint Edizioni Blog

05 Ott
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Intervista all'autore - Katia Paronzini


1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono una ragazza italiana di quattordici anni, vivo in Lombardia in un piccolo paese medioevale. Sin da quando ero piccola amo leggere i libri, di ogni genere e autore. All'età di otto anni mia mamma ha deciso di portarmi in biblioteca ma la sua decisione le si è rivoltata contro quando ha visto che tornavo a casa con dieci libri e li leggevo tutti in una settimana o due. Crescendo ho sviluppato sempre di più la mia passione per la scrittura, ovviamente le storielle che scrivevo da bambina non erano ai livelli di quelle che sto pubblicando oggi...
All'età di dodici anni, precisamente il 14 luglio, i miei genitori si sono addormentati sul divano e io, non volendo andare a dormire, ho iniziato a fare zapping fino a fermarmi su un film che era iniziato solo da pochi minuti, Shadowhunters. È proprio grazie a quel film che non ho rinunciato alla lettura dato che ho subito comprato tutta la saga dei libri di Cassandra Clare. Appena li ho finiti ho deciso di cercare su internet altre storie e, per caso, sono finita su WATTPAD, una piattaforma che consiglio per amanti della lettura o per giovani scrittori. Mi si è aperto un mondo, finalmente avevo trovato persone con cui poter condividere le mie passioni. Ho scritto la mia prima fanfiction, basata su Shadowhunters, e ho ottenuto un sacco di letture e complimenti. Ed è così che ho realmente sviluppato la mia passione per la scrittura. Da quel giorno ho continuato a scrivere storie, sempre più serie. Poi a tredici anni, mentre mi trovavo in un periodo di blocco durante il quale non riuscivo a scrivere niente, ho preso in mano il computer e ho iniziato a digitare sui tasti. Così è nata Agar Gale, la mia leonessa. Sono davvero fiera di questa storia e vedere il mio sogno divenire realtà è commovente, auguro a tutti di provare questa sensazione.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento fisso, dipende dal giorno e dal tempo. Di solito di sera, mentre i miei genitori guardano la televisione io scrivo ascoltando la musica, ma se sono in vacanza da scuola mi metto anche al mattino o al pomeriggio. Comunque il momento che preferisco è la sera, traggo più ispirazione e sono sveglia, anche se poi devo andare a dormire per la stanchezza.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Ho cambiato moltissime tipologie di storie, ho fatto un salto da Geronimo Stilton ad Anna Todd in un solo giorno... Ad esempio ora prediligo gli horror, i crime e i romanzi rosa, quindi non ho solamente un autore preferito, non riesco a paragonare un thriller a un romanzo! Rispondendo alla domanda, i miei autori preferiti sono Stephen King, e una delle sue opere che adoro è 'IT', e Mina F., un'autrice che ho conosciuto su Wattpad e di cui amo le storie, la mia preferita è 'Tutta colpa dell'autocorrettore'. Mi piacciono molto anche Anna Todd (After), Cassandra Clare (Shadowhunters) ed Enrico Galliano (Eppure cadiamo felici).
 
4. Perché è nata la sua opera?
È una storia davvero strana dato che non avevo idea di cosa stessi scrivendo. È iniziato tutto con uno strano sogno (come ogni singola storia che scrivo), quando mi sono svegliata mi ricordavo solo dei frammenti della storia ma riuscivo a ricordare la pizzeria, Derek e Agar (che nel sogno eravamo io e il ragazzo che mi piaceva all'epoca). Quando sono andata a scuola non facevo altro che pensare a quello, durante le ore buche scrivevo e cancellavo in continuazione, stessa cosa a casa. Dopo un paio di giorni ci ho rinunciato e ho lasciato i fogli cancellati in un cassetto. Due settimane dopo mio papà ci ha portate fuori a cena, in una pizzeria, e mentre mangiavo la fetta della mia pizza margherita mi è tornato tutto in mente, ho urlato di gioia tanto da far girare le poche persone che c'erano nel ristorante, che figuraccia... Comunque, appena tornati a casa ho ripreso i fogli e ho scritto in breve quello che ricordavo, poi sono andata a dormire provando a sognare la storia. Nella settimana successiva ho pensato ai nomi e poi ho iniziato a svilupparla, come prima dicevo, bloccando l'altro lavoro che mi dava problemi. Per fortuna mio papà ci ha portati in pizzeria, non mi resta che ringraziare la pizza!
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sinceramente poco, molto poco. Non vivo in un paese dove c'è un clan e non ho problemi familiari. Non ho nemmeno un ragazzo quindi figuriamoci! Una cosa che rappresenta la realtà sicuramente è Vanessa, rappresenta una persona della mia vita che mi ha fatto male e che, in poche parole, non sopportavo. È quasi l'esatta copia del personaggio anche se Vanessa è più bella e meno intelligente. Credo anche che la morte di Mathis rappresenti per me il fatto di non avere un migliore amico e di desiderarne uno, come per la protagonista l'arrivo di William e Ginger.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Solitamente è un'evasione dalla realtà, ma dipende dalla storia che sto scrivendo. Il ruggito della leonessa è sicuramente un modo per raccontare la realtà. Agar rappresenta tutte le ragazze che evitano di dimostrare il loro carattere e che si nascondono, la mia protagonista dimostra che ognuna di noi ha dentro di sé tantissime emozioni che non andrebbero represse ma dovrebbero essere esternate. Siamo tutte leonesse. Questa storia evade dalla realtà per un breve tempo mentre parliamo dei clan e delle battaglie, ma alla fine ci si accorge che è della società in cui viviamo che si sta realmente parlando.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto, la protagonista rispecchia molto le mie passioni, come la scrittura e la lettura. Esprime tutte le mie emozioni e ha il mio stesso cuore. Agar Gale, comunque, è frutto della mia immaginazione quindi, come molti personaggi, mi rappresenta nella mente, nei pensieri. Ogni cosa che ha fatto è perché l'avrei fatta anche io. Ovviamente non sono mancati i momenti in cui la insultavo perché aveva preso una decisione sbagliata, ma è proprio questo che l'ha fatta crescere davanti ai miei occhi. Nella storia ci sono molti riferimenti alla mia vita e questo mi rende felice.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La pizza. Scherzo, la risposta è no. Non ho preso ispirazione da nessuno, l'unica persona che mi è stata d'aiuto nella stesura era me stessa. È tutto frutto della mia fervida immaginazione e dei miei strani sogni senza senso. Probabilmente il sogno sarà stato stimolato da qualche avvenimento della giornata, ma non ricordo.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Appena ho ricevuto la copia omaggio non volevo darla a nessuno per la vergogna (il che è strano per una ragazza che sta pubblicando il suo libro). Una sera mio papà ha preso il libro e ha aperto l'unica pagina in cui c'era una frase imbarazzante. Gliel'ho tolto di mano e lui, naturalmente, si è arrabbiato. Alla fine mi sono scusata, riuscendo a evitare di parlare della frase in cui si discuteva sulla verginità di Agar. Comunque, stranamente dato che non gli piace per niente leggere, è stato mio papà a leggere il mio libro, non è ancora arrivato alla fine ma apprezzo il pensiero.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
A mio parere no, o almeno lo spero. Credo che ci siano ancora molte persone come me che amano prendere un libro e sentire il profumo delle pagine, per non parlare della sensazione che si prova quando si sfoglia la carta. I miei genitori me lo hanno proposto ma la mia risposta è stata decisamente no. Ok, è bello poter avere i libri a portata di mano in ogni momento, ma non cambia niente dalla valigia in più o dalla borsa pesante che contiene i nostri fantastici libri. Non sono contro l'ebook, ognuno ha i suoi gusti e, per l'amor del cielo, sono sicuramente più comodi, ma io preferisco andare in libreria e comprare il libro che mi ha affascinata. Preferisco provare quell'amore a prima vista che si ha appena prendi un libro in mano e passi le dita fra le pagine.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È molto comodo, ma come per l'ebook, preferisco avere il libro in mano. Una volta ho provato a utilizzare un audiolibro ma sono finita per addormentarmi mentre il lettore parlava.
 
 
 
 
 

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