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18 Set
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Intervista all'autore - Elizabeth Rodriguez

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Poter trasmettere a chi legge emozioni: provo un senso di gratitudine e serenità.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi praticamente quasi tutto: “La crescita” rappresenta mio figlio, affrontare diverse emozioni, e aiutarlo al superamento come genitori.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La realizzazione di un sogno.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata piuttosto combattuta, il titolo doveva rappresentare il libro in tutte le sue caratteristiche.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Scrittore sempre Jorge Luis Borges, perché ho avuto la fortuna di conoscerlo e di fargli leggere poche righe che avevo scritto quando avevo appena 17 anni, e le sue parole, sono state molto importanti affinché non mi arrendessi mai davanti a un sogno.
 
6. Ebook o cartaceo?
Tutti e due.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Fin dalla giovane età, mi piaceva scrivere, era una mia passione segreta, riuscivo a isolarmi dal mondo ma allo stesso tempo raccontarlo. Adesso non voglio più che rimanga dentro a un cassetto, voglio che possa fiorire.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
SÌ: Un giorno, come tutti gli altri in apparenza, andai a prendere mio figlio dalla scuola, lui aveva 3 anni all’incirca, mi guardò, mi abbracciò e mi disse sussurrandomi all’orecchio: “Mamma cosa vuol dire fare il bravo?” In quell’istante sentii che il mondo mi crollava addosso, mi sono fatta mille domande, cercando di capire dove avevo sbagliato, mi sono messa alla sua altezza come se fossi anch’io una bambina, e gli spiegai il significato in parole semplici, con esempi. Da quel momento si è acceso qualcosa dentro me, ho cominciato a cercare più risposte a ogni sua esigenza quotidiana, ho cominciato a scrivere dei racconti per lui, e grazie a questo percorso di crescita con lui nasce questo libro.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
All’inizio non mi ero resa conto, poi con il passare dei giorni e dei mesi, incominciai a capire che non erano solo parole scritte su un foglio per caso, ma raccontavano una vera storia, stava diventando un vero e proprio libro, volevo farlo leggere al mondo.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio figlio di 19 anni Stefano.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Geniale. Questo dà a tanti bambini, a persone di qualsiasi età la possibilità di poter acculturarsi anche ascoltando.
 
 
 
 
 

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