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BookSprint Edizioni Blog

14 Set
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Intervista all'autore - Luciana Di Marzo

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta a Gragnano, in provincia di Napoli.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sicuramente, vista l’età, dei romanzi o comunque libri che ti insegnano ad amare te stesso e a piacerti. Su due piedi, dico: “L’aggiustacuori”, più per le storie che sono raccontate all’interno.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Io sono “Team Cartaceo”. Adoro sentire l’odore dei libri e sfiorare le pagine.
Non sono assolutamente contro l’eBook, ma preferisco il cartaceo.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è un colpo di fulmine: non è una cosa che si programma. La scrittura è anche una cosa che nasce all’improvviso, e quando ti chiedono: “Come e quando è nata la passione per la scrittura?” tu resti lì, a cercare le parole che non troverai. Perché la scrittura è quella cosa che arriva in silenzio, che ti lascia il segno, e si attacca al cuore.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Tutte le parole non dette. Quelle parole che hai dentro e hai paura di dire, perché magari pensi che nessuno mai ti ascolterà veramente. È stato un attimo. Un attimo rubato alla monotona vita di sempre di una quattordicenne.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non c’è solo un messaggio. Voglio far capire a chi legge che deve amarsi sempre e deve vivere sempre. Ogni poesia ha un messaggio diverso, però. I più importanti sono gli ultimi citati.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Diciamo che la scrittura è sempre stata un sogno nel cassetto per me; il problema è che non ho mai saputo bene di cosa parlare. O meglio, non ho mai avuto un punto fisso su cui partire, per ad esempio scrivere un romanzo.
Tempo fa ho ritrovato delle mie vecchie poesie, di quando appena avevo imparato a scrivere, alcune parlavano di bullismo, altre di nostalgia. Nostalgia per una bambina di meno di 10 anni? Scrivevo di cose che nemmeno avevo mai provato. Ma in un qualche modo o in un altro, riuscivo a percepire cosa davvero si provasse in certe situazioni, anche se mai provate, appunto. Quindi è una cosa che hai dentro, ma che capisci pian piano nel corso della vita.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ci sono vari episodi che ricordo legati alla scrittura di Attimi Rubati. Ad esempio, se leggevo un libro o guardavo un film, mi ispiravano certe situazioni e ci scrivevo sopra delle poesie.
Un ricordo divertente, è quello di quando ero a scuola e guardando i miei compagni scrissi una poesia, la mia compagna di banco, gasatissima mi chiese se poteva leggerla; e allora le disse di sì, lei la lesse e mi disse che in quel momento non mi stava accadendo ciò che avevo scritto. Non le parlai per un’ora. Ero scioccata.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, per Attimi Rubati mai. Tutte le poesie sono legate ad un certo periodo del mio cammino. Appena finito quel periodo (e cambiando modo di vedere e vivere la vita ecc...), finiva anche la raccolta.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Giacomo Leopardi vale? Mi piace molto il suo modo di vedere la vita: è molto realistico. Ma in realtà non ho un autore preferito.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Leggere riga per riga, pagina dopo pagina è molto diverso. Sicuramente sono passi avanti, ma spero che i cartacei non vengano mai sottovalutati.


 

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Lunedì, 14 Settembre 2020 | di @BookSprint Edizioni

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