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BookSprint Edizioni Blog

19 Ago
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Intervista all'autore - Simona Petasecca Donati

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è stata fin da piccola la mia più grande passione, s'inizia come tutte le adolescenti ad avere un diario segreto, a cui raccontare le proprie esperienze. La scrittura per me è un modo per esprimere ciò che a voce non si riesce a dire, in uno scritto possiamo trovare quel coraggio che a voce manca. L'emozione che si prova nello scrivere è meravigliosa, vengo travolta da tantissimi pensieri e ricordi che suscitano in me un vortice di sensazioni indescrivibili. Scrivo sempre con i brividi sulla pelle e cerco di essere diretta e sincera come se avessi il lettore davanti.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Scrivere "I PRIMI PASSI A SCUOLA" non è stato affatto facile, anzi, non vi posso negare che in alcuni capitoli è scesa una lacrima. Diciamo che c'è molto all'interno del libro di me, soltanto alcune esperienze sono state vissute da un'altra persona che conosco e che ha deciso di raccontarmele quando ha capito che questo libro avrebbe potuto aiutare qualche giovane. Almeno questa è la nostra speranza.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quando ho deciso di scrivere "I PRIMI PASSI A SCUOLA" è stata una sfida con me stessa, perché toccavo un argomento doloroso nonostante fossero passati tanti anni. Ma è stata anche una sorta di liberazione psicologica e spero aiuti altri giovani a rialzarsi.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo l'ho scelto quasi immediatamente, pensando al racconto che si svolge nelle classi elementari dove il bambino percorre per la prima volta i suoi primi passi a scuola.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Mi piace tantissimo Craig Warwick, ho letto il libro " Tutti quanti abbiamo un angelo". Mi piace pensare d'avere qualcuno dietro le mie spalle, invisibile che mi guida, magari l'angelo di mio papà.
 
6. Ebook o cartaceo?
Sicuramente il cartaceo, perché il profumo dei libri appena acquistati è stupendo e fa emozionare. Ma capisco che il progresso va avanti e che l'Ebook è più comodo.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Durante il lockdown, ho avuto molto tempo per riflettere e stare al telefono con persone che magari non sentivo spesso. Così tra un ricordo e l'altro ho sentito la necessità di iniziare a scrivere qualcosa che potesse essere d'aiuto ad altri giovani. È avvenuto tutto per caso, ci sono stati momenti in cui non me la sentivo più di finire il libro, faceva troppo male! Poi l'affetto dei miei cari mi ha spinto a terminarlo, ed ora sono felicissima.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho voluto farlo perché credo molto nella Scuola, nelle insegnanti e nelle istituzioni e perché è inammissibile pensare che nel 2020 ci siano ancora giovani bullizzati che si tolgono la vita e bambini che subiscono violenze.
Questo libro vuole accendere un riflettore di protezione verso i più deboli, che possono essere i giovani e gli insegnanti stessi. Bisognerebbe trovare una soluzione magari facendo entrare nelle classi le istituzioni più volte al mese per parlare ai ragazzi, tutto insieme alle insegnanti e ai genitori in modo da far demordere i bulli dal loro comportamento.
Quando ho iniziato a scrivere I PRIMI PASSI nessuno sapeva, ero rintanata in casa a causa del lockdown, è stato bellissimo vedere l'emozione di mia mamma quand'è arrivato il libro finito, impossibile descriverla il suo stupore era un misto di felicità e lacrime di gioia.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È il mio primo libro per cui ogni cosa che mi è capitata l'ho vissuta a 360 gradi, è stato meraviglioso il contatto umano con la Booksprint. La casa editrice mi ha seguita in tutte le fasi, non nego che in certi momenti è stato difficile coordinare le varie operazioni di stesura. Il libro l'avrò letto almeno 50 volte, ma l'emozione più grande è stata con il magnifico grafico della casa editrice. Ha saputo esattamente cogliere l'essenza del libro, è bastato un mio suggerimento ed ha creato una bellissima copertina. Essa rappresenta, un banco antico dove un bimbo dorme e sogna il suo domani, con un bocciolo che rappresenta il suo crescere nelle fasi scolastiche per esplodere domani in un bellissimo fiore.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio compagno Marco, era l'unico a saperlo e mi ha spronato tante e tante volte per terminarlo. Quando l'ha letto la prima volta si è commosso come un bambino, è stato veramente emozionante.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È assolutamente una bellissima iniziativa, perché non discrimina nessuno soprattutto i più deboli. A loro dobbiamo sempre volgere il nostro sguardo.

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