1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Siracusa, l'antica città della Magna Grecia divenuta importante quanto Atene. Là sono cresciuta, là ho studiato fino alla giovinezza, poi mi sono trasferita a Mestre dove ho insegnato.
Non so in che modo, ma ho imparato a leggere a tre anni, da sola, poi le suore della scuola materna mi insegnarono a scrivere.
Ho cominciato a scrivere a sette anni. Prima erano diari, poi favole e infine scrissi una commedia che feci recitare al gruppo delle mie compagne di gioco. Fu un grande successo e decisi di continuare a scrivere. Era per me un divertimento, un piacere che mi spronava a continuare e così avvenne.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Qualche volta nel pomeriggio, ma più spesso la sera e la notte.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sono due gli autori che preferisco: Alice Munro e Zigmunt Bauman
4. Perché è nata la sua opera?
Mi ha ispirato Bauman perché parlava della postmodernità che non avevo seguito.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
In questi ultimi tempi così difficili il contesto sociale in cui vivo ha cambiato la mia formazione che prima era rivolta a ricordi personali o a fantasie, mentre ora si volge alla realtà di ogni giorno dal momento che le cose mutano così velocemente.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Ambedue le cose. I personaggi e la loro vita riguardano la fantasia, ma il tempo in cui vivono diviene un modo di raccontare la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è molto di quello che vedo, di quello che temo, di quello che vorrei che cambiasse.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, la ricerca dell'amore che alla fine si raggiunge sempre nella conclusione del racconto.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Per il momento non l'ho fatto leggere a nessuno, ma lo farò leggere alle mie nipoti.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No, secondo me vivranno insieme libro ed ebook.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Anni fa, ricordo che registravo libri per le persone cieche e lo facevo volentieri perché permettevo di leggere a chi non poteva farlo.