1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nato a Bari il 29 maggio 1962, padre di quattro figli, attualmente vivo a Firenze con la mia compagna Pacleb Rosita. Ho compiuto gli studi in alcuni collegi chiamati “lager”, dove ho conosciuto sulla mia pelle cosa vuol dire vivere nella sofferenza e nella povertà. Ho conseguito la terza media e ottenuto la laurea honoris causa in Economia e Scienze Politiche, nel 2002, presso l’Università Statunitense, per il mio impegno nel sociale e per aver collaborato con grande professionalità e lealtà per i riconoscimenti dei Diritti Umani, che oggi abbiamo dimenticato.
Sono stato premiato dalla Provincia di Arezzo con una Targa d’argento configurante il salone dei grandi e una targa dalla Provincia di Firenze per l’impegno dedicato ai diritti degli immigrati. Sindacalista per molti anni, ho scritto diversi libri: uno sulla sua vita, dal titolo “Un uomo, un’infanzia, un collegio” (2017); e l’altro, “Manuale pratico per i lavoratori imprese di pulizia”. Ho scritto altri libri dal titolo “Un Amore Infinito (storia di Carlo e Maria)” (2015); “Un Figlio Mai Nato (Sognare la speranza)” (2014); “Un uomo un’Infanzia un collegio (in lotta per amore)”, libro biografico della sua vita; “Diritti su Normative e leggi sull’Immigrazione” (2018). Questi libri sono stati pubblicati dalla casa editrice BookSprint Edizioni. Ho dedicato la maggior parte del tempo libero al volontariato e all’assistenza degli immigrati e dei cittadini che si trovano a lottare tutti i giorni con la burocrazia, perché il diritto alla salute, alla vita e alla famiglia, alla libertà dei diritti, deve essere garantito a tutti, senza distinzione, come insegna la nostra Costituzione. Attualmente sono il Presidente Nazionale dell’Associazione Italo-Filippina Giustizia e Diritto, collaboro con vari enti istituzionali. L’8 febbraio 2017 ho avuto un riconoscimento dal Rotary Club Firenze Michelangelo per l’impegno profuso a difesa dei diritti e della giustizia a tutela dei più deboli e emarginati, il 10 Febbraio 2017 un riconoscimento dall’A. N. P. S. di Firenze per l’impegno nel volontariato e nell’assistenza degli immigrati Volontari dell’UNICEF. Ho ottenuto centinaia di riconoscimenti e premi nazionali e internazionali per il mio impegno professionale ed umano. Scrittore di romanzi e autore di testi musicali. Sono diventato scrittore cinque anni fa per la mia passione per lo scrivere libri.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Io di solito scrivo la mattina presto, perché mi viene la voglia di scrivere, con passione ed amore amo vivere la giornata pensando al domani anche nel periodo di Covid19. Questo libro è nato mentre ero chiuso in casa, è un’esperienza che non dimenticherò mai.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sandro Veronesi.
4. Perché è nata la sua opera?
È nata guardando in faccia la realtà vissuta in questi tre mesi. Questo libro parla di quello che sta succedendo nel nostro Paese e nel mondo, in cui dal gennaio 2020, in una città cinese di nome Wuhan, è incominciata la pandemia chiamata Coronavirus (Covid–19), una nuova “peste mondiale” che ha già causato centinaia di migliaia di morti. Il virus è perciò arrivato in Italia, prima nella Lombardia, in un paesino chiamato Codogno, in provincia di Lodi, poi nella città di Bergamo e provincia, a tutt’oggi ancora l’area più colpita. Il libro riporta testimonianze di storie vere, vissute da persone affette dal coronavirus, ma non solo. Parla anche di eroi che hanno dato la propria vita per garantire la tutela della nostra salute, e questi sono i medici, gli infermieri… Il libro parla di verità, di solidarietà e di errori talvolta fatali, ritardi a livello nazionale, con i medici e gli infermieri che sono stati spesso lasciati soli, senza protezioni adeguate, di fronte all’emergenza sanitaria, rimettendoci la propria vita. L’opera è dunque anche un mio ringraziamento, a nome anche di tutti gli Italiani e di tutti i cittadini del mondo, a chi si è adoperato per tutti noi. Perché la salute e la dignità non sono in vendita, e non bisogna dimenticarlo.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La mia formazione letteraria ha influito molto sulla mia vita sociale, mi ha insegnato che nulla è scontato: la vita, l'amore, l'affetto, la solidarietà sono il pilastro della famiglia e dei nostri cari. Vedere morire i nostri nonni, i nostri famigliari più cari, e non poter dare un ultimo saluto è triste, ma non possiamo dimenticare che la vita continua nel bene e nel male, il sacrificio di medici, infermieri, operatori sanitari, lavoratori addetti alle pulizie non sia invano. Proprio durante questi giorni riflettevo ma vedo che nulla è cambiato nemmeno da chi ci governa: i medici infermieri operatori sociali fino ad oggi 14 luglio non hanno ancora avuto aumenti contrattuali e non solo. Riflettiamo.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
La realtà non è sempre quella che vediamo o che ci dicono, leggete il mio saggio per capire la verità e non nascondersi dietro una maschera.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In quello che ho scritto c'è una parte di me, la solidarietà la libertà e la giustizia sono un campo dove tutti i giorni mi adopero con grande impegno per tutelare i più deboli.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì sono i miei figli, la mia famiglia e gli amici come Raffaello Orlandini, e la Daniela Vangieri, ma va un plauso a medici e infermieri.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia Famiglia ed amici.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo il mio modesto parere è utile la scrittura su l'ebook.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La frontiera rappresentata dall'audiolibro è molto interessante per i giovani e meno giovani però per noi autori il costo è troppo caro le case editrici dovrebbero andare incontro agli autori.