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30 Giu
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Intervista all'autore - Matteo Dell'Omo

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Una volta ho letto un articolo che spiegava quanto fosse dispendioso scrivere, che anche scrivere una sola pagina equivalga allo sforzo di concentrazione di una partita a scacchi. Sicuramente per me scrivere comporta un dispendio di tempo e energie in quanto mi dedico a quest'arte in momenti frequenti ma non sempre calcolabili e prevedibili. C'è da dire anche che, il momento che precede queste azioni è ogni volta incredibile e desiderato; ritagliare quei momenti fatti di introspezione e viaggi in mondi paralleli è come realizzare ciò che si è sognato.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tanto, ma non abbastanza. Se ne avessi tempo e potenzialità trascorrerei parte delle mie giornate a vivere al massimo, e il restante del tempo a trascrive quanto fatto. Il proprio vissuto credo sia la fonte di maggiore ispirazione. Nel mio caso, gli indizi di illuminazione mi vengono dettati proprio da situazioni quotidiane.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho scritto questa opera nel giro di poco tempo, scrivendo praticamente ogni volta che avevo un’ispirazione e del tempo per starmene da solo. Poi me ne sono affezionato così tanto da perfezionarlo un’infinità di volte. A differenza di prima, ho scritto questo racconto pensando continuamente ad ogni individuo immaginabile. Devo confidare che all'inizio scrivevo perché mi piaceva leggermi, poi cresci e magari comprendi che l'autocomplimentarsi non porta alcun vantaggio, e ciò mi ha aiutato a scrivere qualcosa che arrivasse a quanti più stereotipi disgiunti possibile; soprattutto mi ha aiutato a scrivere in modo più decente, o almeno spero.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata semplice, ma è arrivata alla fine, poiché prima non ne avevo tempo e non sarebbe stato naturale. Comunque il titolo è sempre stato lì, in ogni frase del racconto.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Quali libri vuole dire. Beh, non potrei fare a meno di L'uomo che sussurrava ai cavalli, degno di una straordinaria scrittura ricca di particolari e descrizioni, e senso di libertà. Poi assolutamente “Il grande Gatsby”, poiché, perdonatemi se esagero ma, per me Fitzgerald è tra i migliori in assoluto per la sua complessità, e la seguente opera non è da meno con le sue atmosfere esagerate, e illustrate in modo magistrale. In ultimo e non da meno, “Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario”, di Anthony Robbins; sono suo fan! Però, se proprio dovessi scegliere uno scrittore in carne ed ossa, sceglierei Stephen King per il solo motivo che vorrei chiedergli da dove trova il coraggio di concentrare parte delle sue storie (piuttosto crudeli e inimmaginabili) attorno alla figura di bambini!
 
6. Ebook o cartaceo?
Scarico sullo smartphone circa 3/4 e-book a settimana (quelli gratis) ma difficilmente ne concludo qualcuno. Mentre, il cartaceo, lo acquisto solo dopo aver premeditato attentamente, dopodiché diviene un mio personale tesoro.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Carriera è una parola grossa. Pensare di scrivere, senza farne una professione, mi aiuta a restare concentrato sul resto delle cose. Ma, ricordarmi ogni mattina appena sveglio che sono uno scrittore mi aiuta a rendere al massimo.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho abituato i miei figli ad addormentarsi mentre racconto storie inventate da me al momento. Tre anni fa nacque Palanka e Niluk, ispirata a loro. Poco dopo divenne una breve novella trascritta, arricchita e perfezionata di tanto in tanto; mi resi conto che poteva essere la struttura per un avvincente testo di narrativa. Così è nato In Modi & Mondi diversi.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Indescrivibile. Talmente agognato da far sorgere dubbi in merito al risultato definitivo. Come quando prepari da cucinare per qualcuno che ami.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia zia, che è come una madre. Me lo chiese con così tanto desiderio negli occhi che glielo concessi con piacere.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ho un carattere visivo; è più forte di me.
 
 

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