1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io sono stato un ragazzo introverso, timido fino al 1967. A tredici anni, finite le scuole medie, volevo iscrivermi ad agraria. Poi, i miei genitori mi consigliarono di iscrivermi all'Istituto Magistrale. Accettai. La scoperta della filosofia e della psicologia mi permise di iniziare il cambiamento. La scoperta di Luigi Tenco e della musica rock mi dettero la carica. Partecipai all'occupazione della scuola e alla contestazione globale. Diventai un antimilitarista, libertario, non violento.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La sera o la notte mi ispirano moltissimo. Vivo in mezzo alla natura e ai suoi suoni.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Hermann Hesse. Non leggo molti contemporanei. Leggo soprattutto i classici.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata nel 1978, data della mia emigrazione al nord, prima in Lombardia, dal1996 in Piemonte. Nel tempo la poesia mi ha accompagnato fino ad ora.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono diventato un amante dell'arte dalla pittura, della ceramica e dell'arte della cartapesta (maschere e presepi) e della scrittura per ragazzi e adulti e della poesia.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Significa penetrare più in profondità, fino alle estreme conseguenze...
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto o una gran parte. Ci sono idee politiche e sentimenti.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La vita.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia moglie e mio figlio e in "Letture pubbliche" nel teatro amatoriale.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
È molto comodo ed occupa poco spazio. Tuttavia amo anche il libro cartaceo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È molto rilassante.