1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Michela Matera, ho 20 anni e ho scoperto la mia passione per la scrittura fin da piccola. Vengo da un piccolo paese, Spinazzola, in provincia di BAT. Ho deciso di diventare scrittore, nel momento in cui crescendo prendevo più consapevolezza che quello che scrivevo non era solo per me, ma poteva essere d'aiuto a qualcun altro.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il momento migliore per scrivere è il pomeriggio, dopo pranzo, perché sento che la mia testa è più libera dagli impegni e posso concentrarmi di più.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è Alessandro D'Avena.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata per servire da spunto agli altri, per comunicare messaggi e soprattutto per esprimere con la scrittura quello che non riesco ad esprimere a voce. Ho iniziato a scrivere a 13 anni fino alla maturità, quindi racconto di tutto quello che un'adolescente prova, sente, di tutto quello che c'è intorno, quello che gli fa male e quello che gli fa bene, fino ad arrivare alla maturità. Ovunque mi trovavo portavo e porto sempre con me un'agenda dove mi appunto le mie frasi o i miei pensieri. Mentre passavano gli anni io ho maturato sempre più il desiderio di voler scrivere per vivere
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale dove vivo influito molto nella mia formazione letteraria, in quanto vivendo in un piccolo paese, la scrittura mi ha aiutato e mi aiuta ad evadere dal mondo che mi circonda.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è sia una evasione dalla realtà, sia un modo per raccontate la realtà. In quanto mi aiuta ad evadere dal mondo che mi circonda, rifugiandomi nelle mie parole. Ed è anche un modo per raccontare la realtà, in quanto attraverso la scrittura racconto e parlo della realtà, di come le cose cambiano oppure a volte restano uguali.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è tutto di me nel mio romanzo, le mie frasi, i pensieri riguardano me la mia vita ciò che è stato e ciò che mai più sarà. Il mio romanzo è tutto autobiografico.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, per la stesura della mia opera si è rivelata fondamentale la mia famiglia, i miei genitori, mia sorella mio fratello, e anche il mio ragazzo. Sono stati loro che fin da subito, mi hanno supportato e affiancato in questa scelta.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho fatto leggere per primo il romanzo ai miei genitori e tutta la mia famiglia, poi a un estraneo, amico di mio padre, appassionato di scrittura e di lettura.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì, secondo me il futuro della scrittura è l'ebook, anche se io preferisco la carta. Perché mi piace toccare con nano, ciò che leggo, mi pace sentire l'odore della carta, e mi piace anche sfogliarlo, pagina dopo pagina.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia una cosa molto interessante, e che possa essere d'aiuto a molte persone, i tempi cambiano, e cambiare vuol dire anche questo, stare al passo con le novità.