1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Sono da sempre un'appassionata lettrice ed ho cominciato a scrivere fin da bambina. All'inizio piccole cose: poesie, pensieri. Poi sono arrivati i primi racconti brevi, una due pagine. Quando ancora non c'erano i computer riempivo pagine e pagine di quaderni, di agende, di block notes. Scrivevo per me, senza far leggere a nessuno ciò che affidavo alla carta. Per me, figlia di operai che in ferie non andavano mai perché c'era la casa da tirare su e i soldi non bastavano mai, era un modo per evadere dalla quotidianità, verso mondi e situazioni che potevo creare a mio piacere. Una volta che ho abbozzato un personaggio nella mia mente, questo poi prende vita, si forma, acquisisce spessore...e spesso è lui a suggerirmi le battute che vuole gli faccia dire. Non sono esseri di fantasia, incorporei.
Diventano personaggi veri, che vivono tra le pagine e rivivono ad ogni lettura.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro vi è molto della mia vita reale. Il Medioevo è una delle mie grandi passioni, che coltivo in molti modi: leggendo opere e testi medievali, facendo rievocazione storica e cucendomi da sola i costumi. In questo libro, e nei personaggi che in esso vivono, vi sono tanti aspetti anche del mio carattere, le mie forze e le mie debolezze. E, come nel libro, anche nella mia vita reale di operatore di polizia, ritrovo il cuore-inteso come sfera di emozioni e sentimenti- e la spada, l'arma di ordinanza.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo romanzo per me è stato come immergermi in quell'epoca passata che io amo tanto e vivere quasi in prima persona un'avventura. Una sorta di film nella mia mente.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Nessun dubbio. Nessuna titubanza. Il titolo è stato quello fin da subito, poiché la storia che avevo in mente di scrivere era proprio giocata su questi due elementi, incarnati nei protagonisti principali.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Può sembrare banale e sdolcinato, ma io porterei "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen. Ho sempre ammirato questa scrittrice che, in un'epoca in cui la donna doveva solo saper cantare, ricamare, suonare il pianoforte e crescere i figli, ha saputo andare contro corrente, imponendosi nel mondo letterario senza piegarsi a convenzioni sociali e cliché. Una black sheep, un po' come me.
6. Ebook o cartaceo?
Adoro i libri in carta. Mi piace sentirne l'odore, la consistenza delle pagine e vederli sulla mia libreria. Tuttavia rendo il giusto merito anche all'Ebook, che condensa spazio (che non tutti hanno) e permette di portare una piccola libreria sempre con sé. Insomma, come nel mio libro, mi piace il passato ma con un piede nel presente.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non mi ritengo una scrittrice, non a livello professionale, perlomeno. Come ho detto, ho sempre amato scrivere. L'opportunità che mi è stata data di dare corpo al mio manoscritto è giunta del tutto inaspettata e molto, molto gradita.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea mi è venuta mentre facevo rievocazione storica con la Compagnia Bianca e dopo aver fatto il corso di spada medievale presso la Compagnia di Chiaravalle, entrambe di Milano. Il mio capo compagnia presso la Compagnia Bianca, Marco Dubini, un giorno mi regalò una serie di fotocopie a colori, in sequenza, che ritraevano l'arazzo di Bayeux in tutta la sua lunghezza. Studiando le varie figure per trarre ispirazione per i costumi, mi sentii quasi assorbita nelle scene raffigurate e cominciai a pensare che potevo "ricamare" anch'io una storia, non su tela ma su carta. Ed è nato "Il cuore e la spada".
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
So cosa si prova a diventare madre, perché lo sono e a mio figlio Daniele è dedicato il libro. Vedere i miei pensieri, la mia fantasia e i miei scritti uscire dal cassetto e tramutarsi in qualcosa che è diventato tangibile mi ha dato quasi la stessa emozione. I sogni, a volte davvero si avverano!
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
In assoluto è stato chi, presso la redazione di BookSprint, ha valutato l'opera!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una grande conquista per tutti coloro che, a vario titolo e per vari motivi, non possono leggere o semplicemente amano ascoltare storie. Ci fa tornare tutti un po' bambini e ci riporta a tempi in cui la radio trasmetteva letture di brani.