1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Carlo, sono architetto, ho vissuto in molti posti nel mondo e quindi indicare una provenienza è difficile. Non ho deciso di diventare scrittore, scrivo da sempre per cristallizzare dei momenti della mia vita.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Solitamente la notte.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Oriana Fallaci.
4. Perché è nata la sua opera?
Nasce per l'esigenza di bloccare i ricordi che sbiadiscono con il tempo.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo, ho avuto la fortuna di vivere in una famiglia ed un contesto particolarmente colto ed interessato alla lettura.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo per raccontare la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto, i miei libri, i miei racconti e tutto quello che ho scritto nella mia vita è autobiografico.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mia figlia.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia figlia.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Purtroppo sì ma sfogliare le pagine di un libro è tutta un'altra cosa.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non considero l'audiolibro un vero libro. Leggere vuol dire riflettere su alcune frasi, tornare indietro a rileggere alcune righe, fermarsi a riflettere su un particolare passaggio. Tutto questo non è possibile con l'audiolibro.