1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Vigevano, in provincia di Pavia.
Non è semplice crescere qui, in Pianura Padana. Il paesaggio rende fertile e indolente il pensiero nella stessa proporzione.
Sei costretto a immaginare tanto.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Dipende da che fase dell'adolescenza stai attraversando.
Se è condita da irriverenza e sfacciataggine, uno di John Niven (A Volte Ritorno, ad esempio);
Se ancora subissata di dubbi e incertezze, La Solitudine Dei Numeri Primi.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Una cosa non esclude l'altra.
Si ha un rapporto erotico con un libro cartaceo.
Lo si annusa, lo si sfoglia, ogni tanto ci si ferma a sorridere, lo si posa per poi riafferrarlo.
Il cartaceo vincerà sempre ma l'eBook è il mezzo migliore per creare collegamenti più smart.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Nella prima fase, l'approccio è un elettrizzante colpo di fulmine, condito da incessanti voglie di costruire le basi della storia.
Nella fase centrale, deve diventare un amore ponderato perché non può viaggiare sempre ad un ritmo frenetico, come nei sentimenti. Finirebbe per bruciarsi.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La passione per gli action movie americani ed il loro connubio tra azione, mistero e humour.
E poi ci sono i dialoghi. In alcuni momenti sono lì a sogghignare su quelli del mio romanzo.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Ciò che è abitudinario non deve essere visto come il risveglio di una routine noiosa.
L'immaginazione dev'essere uno strumento abile a renderti attivo ma non scellerato.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Da piccolo sognavo di essere un attore, dopo aver sognato di essere un archeologo. Poi ho visto Hank Moody e ne sono rimasto affascinato.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
La scrittura notturna, condita dal solo rumore degli elettrodomestici a casa o dai neon delle luci, dal centralino da cui lavoravo e scrivevo.
La notte dona una lucida follia nel suo renderti stanco e illuminato allo stesso tempo.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Quasi sempre.
Alla fine ho iniziato a vedere spiragli anche se mi sono detto: questo libro non sarà pronto nemmeno quando sarà pubblicato!
10. Il suo autore del passato preferito?
Henry Miller.
Leggere Tropico Del Cancro ogni tanto deve farti fare una pausa per berti un gran bel sorso d'acqua per soffermarsi ad apprezzare! Ti prosciuga positivamente.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non sono ferratissimo in materia ma il libro, a mio parere, è come la musica: il vantaggio di creare nuovi orizzonti è fondamentale per restare al passo con il tempo ma io sono un amante del paleolitico: sia per la musica che per il cartaceo, adoro annusare, respirare e toccare con mano e udito l'origine.