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BookSprint Edizioni Blog

23 Mar
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Intervista all'autore - Mariarosaria Canzano

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho sempre amato molto leggere e ho sempre avuto ammirazione per chi avesse la passione per scrivere dei libri. Scrivere libri e proprio dare voce alle proprie emozioni.
L’emozione che provato né scrivere questo libro è qualcosa di indescrivibile e sarebbe riduttivo ora elencare quanti e quali emozioni hanno affollato la mia mente e il mio cuore.
Ho dato sicuramente voce all’emozione del dono e della gratitudine di fronte alla possibilità di poter scrivere un libro sulla vita di mia figlia.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il romanzo è altamente autobiografico: nella prima parte non si dice nulla di nuovo che già non sia stato abbondantemente scritto e detto sulla patologia autismo. Nella seconda parte c’è tutta la storia di Laura, con la sua unicità e la sua personalità.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Dovevo mia figlia questo atto di amore, come segno del mio coraggio della mia forza che non mi hanno mai lasciato in questo viaggio con Laura che dura ormai da 10 anni. Per me ha significato tantissimo: voglio lasciare a mia figlia un segno tangibile della mia forza dettata dalla mia figlia speciale!
Voglio che sia chiaro il messaggio per mia figlia: la sua disabilità per me è stato motivo di coraggio e di forza per la stesura di questo libro, in cui Laura mi ha dettato ogni singola parola attraverso il suo sorriso.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stato un ripetersi come scongiurare la paura ad ogni nostro ricovero: “Laura coraggio “ lo abbiamo detto ogni volta che entravamo in un ospedale diverso, in ogni corsia dei vari ospedali, in ogni centro di riabilitazione neurologica, ogni volta che Laura doveva effettuare esami diagnostici, ogni volta che la preparavo ad un esame invasivo o meno invasivo. È diventato il nostro motto....
Una sorta di scongiuro verso la paura, l’ignoto, inadeguatezza e le diagnosi che si susseguivano a catena.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei libri che parlassero di stare autentiche e che aiutassero le persone in difficoltà a sentirsi meno sole. Vorrei dei libri autobiografici che facessero apprezzare alle persone normali le cose belle, per far capire la fortuna che si possiede quando si è in buona salute. Talvolta tendiamo a lamentarci di cose sciocche senza dare il giusto peso ai veri problemi della vita.
 
6. Ebook o cartaceo?
Sinceramente io amo leggere e preferisco toccare il libro cartaceo per gustarlo pagina dopo pagina
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho deciso un giorno dopo aver parlato a lungo con Massimiliano Verga il papà di un ragazzo autistico come Laura. Abbiamo parlato tanto del suo progetto editoriale e quando gli ho parlato della mia Laura, è stato lui che mi ha spinto a scrivere un libro sulla sua vita. E sinceramente penso che sia stata la cosa più bella che abbia potuto fare fino ad oggi, la più bella dopo aver messo al mondo la mia Laura.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro nasce dopo aver conosciuto telefonicamente abitualmente Massimiliano Verga e le nostre storie si sono intrecciate: siamo entrambi genitori di due ragazzi autistici e disabili. Il libro nasce dopo l’accettazione e superamento della disabilità nella sua interezza: dopo aver accettato e superato la rabbia verso la diagnosi di autismo, ho deciso che dovevo a mia figlia darle un riscatto e scrivere la sua storia. La sua storia sarà un segno tangibile che resterà nel tempo. Un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo riguarda il nostro ultimo ricovero in un ospedale in Sicilia dov’è Laura è stato diagnosticato il piccolo male con la sindrome parkinsoniana atipica: in quell’ospedale Laura mi guardò e fu lei che mi disse “mamma coraggio”. Solo allora ho capito che il libro avrebbe dovuto portare questo titolo: Laura coraggio.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È stata un’emozione indescrivibile. Ho già un calendario di appuntamenti fissati dal 2 aprile in poi e spero di vendere tantissime copie perché ricavato sarà devoluto per la ricerca dell’istituto stella Maris.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
È stato Massimo. Una persona che adoro. Insieme allo psicoterapeuta che segue Laura il prof Esposito Cristiano.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Gli audio libro posso aiutare tantissimo i ragazzi con difficoltà come DSA soprattutto se Dislessici o Disgrafici.
Sono un importante strumento compensativo.
 
 
 
 
 

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