1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Melito di Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, ma sono cresciuta in Liguria, precisamente a Badalucco (IM). All'età di diciotto anni ho lasciato la mia famiglia per andare a studiare psicologia a Padova, città di cui mi ero innamorata fin da bambina quando l'ho vista per la prima volta. Da sempre il mio sogno nel cassetto è quello di diventare Psicoterapeuta perché ritengo che sia una professione valida, quanto quella del medico, per la promozione della salute e la prevenzione di qualsiasi problematica.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ad un adolescente oltre a consigliare di leggere, il che non scontato, consiglierei la lettura del "Piccolo Principe" in quanto lo ritengo l'emblema della transizione dall'infanzia all'età adolescenziale dove si entra in contatto con il mondo degli adulti.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Ritengo che un eBook non possa sostituire il cartaceo, in quanto la magia della lettura sta nel sentire l'odore della pagine e nella piacevolezza di sfogliarle.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Pur non ritenendomi ancora una vera e propria scrittrice ritengo che la scrittura sia un'arma potente con cui si può comunicare il proprio pensiero e attraverso la quale si può accrescere la conoscenza altrui con la propria.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
L'idea di questo libro nasce da una ricerca da me condotta per la tesi di laurea magistrale con l'obiettivo di indagare il livello di consapevolezza di donne vittime e uomini maltrattanti circa i danni della violenza domestica sulla prole. La trasformazione in libro è legata al mio desiderio di sensibilizzare, anche attraverso la presentazione delle interviste da me condotte, non solo chi subisce ma anche chi agisce violenza e chi ne è testimone.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Essendo la violenza domestica una tematica alquanto attuale e diffusa, il messaggio che vorrei trasmettere è che un bambino che cresce nella violenza rischia, come dimostrato dalla letteratura, di essere in futuro un uomo o una donna vittima o carnefice della stessa. Sono dunque promotrice dell'idea che ogni bambino debba essere educato al rispetto della libertà altrui e alla non violenza.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Vorrei un giorno, scrivere un libro che nasca come tale e definirmi così una vera scrittrice. Ho in progetto la scrittura di un libro biografico che tratti la storia di una donna vittima di violenze, tenendo conto delle testimonianze avute in questi anni in quanto dottoressa in Psicologia.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo con amore l'empatia provata dinanzi agli occhi sofferenti delle donne che mi hanno arricchita con la loro testimonianza ma anche di quei uomini pentiti del male arrecato alle donne che amavano e il forte desiderio di entrambe le parti di cambiare e di migliorare se stessi e la propria vita.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No.
10. Il suo autore del passato preferito?
Nietzsche.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia una soluzione per i non vedenti ma anche per chi soffre di disturbi dell'apprendimento specifici.