1.Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da una famigli modesta, ma onesta, severa; direi dittatoriale, ma il mio segno è il “Leone”; quindi ho fatto le mie scelte con non poca fatica, ottenendo gratificanti risultati nel lavoro e nella vita in generale; con caparbietà e senza l’aiuto di alcuno; sono sereno e dedico la mia vita al lavoro, alla Donna che ho sposato, alle due mie figlie ed un cane Kikko che adoro.
Scrittore? No, non mi ritengo tale; cerco solo di esprimere le mie sensazioni, pensieri, con un linguaggio modesto, nulla di più.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non esiste un momento in particolare, scrivere è come dipingere, bisogna cogliere il momento, il segnale dato dalla mente, momento che non è possibile programmare; ma farlo solo in quel momento, serenamente e a cuore aperto.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Farei un lungo elenco; ISABEL ALLENDE è la scrittrice che più mi assomiglia; è del mio stresso segno zodiacale e condivido incondizionatamente i suoi pensieri.
4. Perché è nata la sua opera?
Questa mia opera è nata per il rispetto che nutro per le Donne e la repulsione per tutti coloro che non lo fanno e commettono reati imperdonabili spesso ingiustamente impuniti.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La formazione letteraria è una garanzia indispensabile per approcciarsi con il mondo; personalmente ne ho tratto benefici che diversamente non avrei potuto ottenere nella vita e nel lavoro in particolare.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Non è una evasione dalla realtà, ma un modo per raccontare la realtà, sentimenti che bisogna espellere dalla mente e dal cuore.
7. Quanto di Lei c’è in ciò che ha scritto?
Niente; solo frutto della mia fantasia, fantasia che rispecchia l’attuale realtà.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sicuramente i crimini sempre crescenti di violenza che affliggono l’umanità.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A Vito Pacelli, persona che stimo tantissimo pur non conoscendolo.
10.Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Chi ama leggere desidera sfogliare; assaporare col tatto l’odore del toner. Credo anche che i tempi stiano cambiando, che l’informatica con i suoi potenti mezzi, gradatamente sarà prevalente; la vita frenetica che viviamo, farà fare all’ebook un percorso sempre più crescente.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L’audiolibro è un mezzo straordinario per i non vedenti, per tutti quelli che non possono farlo per mancanza di cultura e menomazioni, per chi vuole estasiarsi ascoltando la voce di chi legge e fa vivere le emozioni dell’autore.