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BookSprint Edizioni Blog

28 Nov
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Intervista all'autore - Cristina Cianci

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata, come la maggior parte di coloro che vivono in questa zona, a Soave, in provincia di Verona e sono cresciuta a San Bonifacio, una piccola cittadina a pochi chilometri di distanza con il luogo di nascita.
Sinceramente, nonostante le origini meridionali e la famiglia lontana, non mi sono mai spostata da qui durante tutto il mio periodo di crescita se non per le vacanze estive.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Essendo giovane non dispongo di molta esperienza, tuttavia mi verrebbe da consigliare non un libro specifico, ma la lettura in generale prima di tutto, per conoscere ed imparare meglio una lingua, che sia la nostra o una straniera, per venire a contatto con realtà e idee nuove, che anche un libro con una trama leggera può offrire e che possono davvero aprire le menti dei ragazzi ancora in fase di formazione.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
L'ebook è davvero utile, permette di avere una più ampia scelta di testi reperibili online anche da altri Paesi e di averli sempre a portata di mano con facilità, in caso fossi un pendolare che percorre grandi distanze in treno o fossi in vacanza i tuoi libri resteranno sempre con te.
Inoltre aiuta a mantenere il pianeta più pulito, questione che finalmente negli ultimi tempi si sta prendendo sul serio ed in futuro sarà un'ottima occasione per rendere l'opera cartacea un prodotto d'élite in relazione alla maggiore qualità che si prova (almeno dal mio punto di vista) leggendo un libro tra le mani, forse anche per abitudine che nei decenni si è consolidata in noi.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Secondo me è davvero un "colpo di fulmine" perché trovare le parole corrette e genuine meditando troppo in un momento in cui non si ha nulla da raccontare al mondo, è impossibile.
Essa ti folgora, per così dire, e tutto diviene più semplice e le parole vengono spontanee, senza limitazione, non si fa in tempo a trascrivere l'ispirazione che già sono andate via alcune pagine.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Mi ha spinto l'ispirazione che mi ha pervaso scrivendo i suoi capitoli quando, a quattordici anni, avevo iniziato a scriverlo su vecchi quaderni delle elementari con una matita per poi finirlo diversi anni dopo, aiutata da professori che hanno saputo consigliarmi e dai migliori amici coi loro pareri e aiuti.
Ma non è stato solo per questo, perché avevo trovato l'ispirazione per scrivere questa storia, ma anche per ciò che la stessa poteva trasmettere, difatti ho cercato, un paio di anni dopo, con la seconda stesura, di aggiungere ciò che dà significato al testo oltre alla storia in sé, ovvero un messaggio, implicito, che facesse nascere un'opinione in chi lo leggesse che sicuramente sarà diverso dal mio ma proprio per questo più interessante.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Ho cercato di pormi delle domande mentre scrivevo questa trama non di difficile lettura e proprio per questo adatta ai giovani come me per far nascere in loro delle domande più che inviare un messaggio già confezionato, che spesso non viene gradito.
Ci sono dei collegamenti impliciti con la realtà di oggi che ho preferito nascondere nella trama fantasy del libro che desidero vengano interpretati dai lettori con la loro chiave di lettura, cosicché un giorno possa sentire delle interpretazioni diverse che mi apriranno la mente verso qualcosa che ignoravo o non conoscevo.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Fin da piccola adoravo la scrittura ed avevo qualche ispirazione, ciononostante non durava più di una decina di facciate che già non ero in grado di continuare.
In realtà scrivevo solo i primi due o tre capitoli della storia che avevo in mente, ma avendo poco meno di dieci anni non ero ancora pronta per questo, tuttavia è rimasto in me tutt'ora la passione per la scrittura.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo quando, riavuto un PC, invece di dover impegnare un mio amico che fino a poco prima mi aveva aiutato riscrivendo i capitoli in digitale, per la prima volta potevo farlo da sola su un vecchio fisso, che mi aveva permesso di scrivere con molta più semplicità e ciò mi aveva reso molto soddisfatta, ma aveva anche chiuso quel periodo alla quale ripenso con un sorriso dove discutevo col mio amico riguardante la stesura di quel piccolo testo che aveva interamente ricopiato consumando ore del suo tempo ed essendone sempre interessato.
Allora quella stesura contava settanta pagine.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, per nulla, anzi, più andavo avanti più mi accorgevo che quella lunga storia non poteva stare su un solo libro, bensì andava frammentata e dettagliata e così ho fatto, dividendola.
Presto sistemerò ogni sua parte in modo che possa sostenersi ed avere un significato maggiore e includerò i dettagli che prima non ero riuscita ad aggiungere per far sì che tutto risulti nella sua migliore versione.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Non ho ancora trovato un autore preferito fra tutti, che sia del passato o del presente e, leggendo diversi testi, tra poesie, romanzi, come ad esempio "Orgoglio e Pregiudizio" o "Il ritratto di Dorian Gray", di diversi autori, mi sono convinta che forse non lo troverò mai.
Ognuno ha qualcosa da tramandare, seppur poco rilevante, una sua visione, altrimenti non sarebbe un vero testo e quindi un autore degno di nota, credo.
Tra tutti, comunque, vengo più colpita da autori che affrontano aspetti riguardanti la persona e la società, come i prima citati e altri testi e autori, tra cui anche Pirandello, che mi ha posto numerosi dubbi sulla idea di "io".
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La trovo molto valida, è un piacere sapere che ci sono persone attente che si curano delle difficoltà altrui creando un'alternativa.
Va a vantaggio di molte persone, crea una nuova occupazione, permette di conoscere meglio una lingua straniera o la nostra e di aprire una nuova realtà per tutti coloro che hanno difficoltà a leggere.
Inoltre, per tutti, sarà sicuramente un'attività rilassante, che allevia lo stress, ed essere meno stressati farà sicuramente bene alla nostra salute.
 

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Giovedì, 28 Novembre 2019 | di @BookSprint Edizioni

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