1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me significa mettere nero su bianco tutto ciò che mi passa per la testa, che siano un'idea, un pensiero o altro.
Mi fa sentire tranquillo, mi lascia da solo con le mie riflessioni e mi fa sentire bene con me stesso e il resto del mondo.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi che la risposta si può concludere con due parola, anima artistica.
Sono sempre stato un ragazzo artistico, come il personaggio del libro, che sia un disegno o una poesia o anche un monologo, fin da quando ero piccolo ero interessato all'arte, il quale mi ha portato alla realizzazione di questo libro e a studiare recitazione facendo parte di vari cortometraggi.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ha significato raccontare una storia che avevo in testa, è una grande soddisfazione, perché mi piace far conoscere ad altri le mie idee.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata puramente spontanea, mi è venuto in mente ancor prima di iniziare a scrivere il libro.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Come scrittore direi Walter Isaacson, perché ha sempre raccontato la vita, la storia e i pensieri di alcune delle persone che ammiro di più, come Steve Jobs, Leonardo da Vinci e Albert Einstein.
6. Ebook o cartaceo?
Oggigiorno l'Ebook è sempre più utilizzato, con lo sviluppo della tecnologia odierna, quindi questa è un meta molto gettonata per me, anche se il profumo del libro stampato e dell'inchiostro non ha eguali.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La mia carriera è iniziata principalmente per scrivere una storia che avevo in mente, pensai solo tempo dopo che potevo pubblicare le mie opere, quindi non è stata proprio una scelta ponderata, ma sono molto contento di aver seguito questa strada.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea mi nacque quando nel 2013 all'età di 19 anni, andai a Barcellona con i miei amici e notai un barbone che dormiva triste e solo per strada, legandoci dietro la mia passione per l'arte il resto è venuto da sé.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una bella soddisfazione vedere le proprie idee realizzate e la possibilità di condividerle con altre persone, questo progetto ha richiesto molto lavoro, un vecchio proverbio dice: La salita è dura ma quando arrivi in cima il panorama è fantastico.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che lo lesse fu la mia ragazza, poco tempo dopo averle detto di averlo scritto.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Conosco diverse persone che usano l'audiolibro specialmente quando sono in macchina, penso che in futuro sia uno strumento molto ambito, lo dico riguardante il fatto che oggi la gente cerca sempre di "risparmiare" tempo e l'audiolibro aiuta molto in questo.