1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando prendo un libro in mano la prima cosa che faccio è annusarlo, l'odore della carta mi inebria la mente e sento, in quel breve istante, la mente aprirsi.
Il libro è un viaggio che mi porta a conoscere altre vite e personaggi ma scrivere, mi tiene i piedi per terra, è libertà di esprimersi davanti al ticchettio di tasti.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La storia è puramente inventata e anche i personaggi lo sono.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È iniziato come un gioco del quale non sapevo le regole e del quale ero sicura di perdere ma, quando ho cominciato ad ascoltare i miei pensieri e le mie idee tutto è cambiato specialmente quello che pensavo passo dopo passo della mia opera. Ha significato mettermi alla prova, mettere alla prova la mia capacità di fare una cosa così importante e difficile.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata un dettaglio non facile da sopperire. Mi ci sono voluti giorni interi dopo la stesura del libro e un aiuto molto decisivo da delle mie care amiche.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me: “Un giorno bellissimo” di Amabile Giusti.
È stato uno dei libri che ho letto d'un fiato e del quale ne sono molto affezionata. Amo la sua scrittura.
6. Ebook o cartaceo?
Ho avuto l'imprinting immediato con il cartaceo, sentire il rumore della carta che gira, il suo odore e vederlo sopra il comodino pronto ad essere ripreso in mano e continuare a leggere per me non ha eguali.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho un momento in particolare, leggo da quando avevo tredici/quattordici anni e devo essere sincera la voglia di scrivere era sempre dentro la mia testa e un pomeriggio, dopo aver messo a letto mia figlia, trovai un foglio bianco ed una penna sopra la mia scrivania, così provai.
Quel foglio lo conservo ancora con me come fosse oro.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Quando mi misi davanti il computer non avevo la benché minima idea di cosa scrivere. Sapevo che volevo raccontare la vita di qualcuno e che avrei messo dentro altri personaggi ma il luogo e la sequenza ancora non li sapevo. Scrivevo solo quando avevo l'ispirazione.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una magia, sembra una nascita, un avvenimento. È una soddisfazione enorme.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Gliel'ho dato in contemporanea a tre mie care amiche. Mi sono state di grande aiuto, devo molto a loro.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non l'ho mai utilizzato ma credo che se serve ad aprire le menti ed il cuore delle persone vada più che bene.