1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Napoli, cresciuto a Napoli, ma ho girato abbastanza per conoscere, capire, comprendere pensieri, usi e costumi differenti da quelli a cui ero abituato. La strada la mia casa, il cielo il mio tetto.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non uno, mille, diecimila, di non perdere tempo e leggere leggere leggere. É apertura mentale, sviluppo della fantasia, conoscenza del linguaggio. È assaporare ciò che si legge, farlo divenire realtà, vedere l'ambientazione che l'autore descrive e racconta. Immergersi in un libro è dare sfogo a tutti i neuroni e le sinapsi e far fare loro ciò che vogliono, creare innumerevoli ed infinite opportunità mentali. Sono riuscito a trasmettere ciò a mia figlia, ora è una divoratrice di libri. Ad un adolescente consiglierei un libro inerente la forza, la potenza, la bellezza della natura, la stiamo violentando troppo e loro potranno, spero, rimediare ai nostri errori.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Amo carta e penna, ma reputo importante, in ogni sua forma "l'arte del saper leggere", sapere aprire mediante la lettura la propria mente per far sì che si possa sempre avere proprietà di linguaggio, di discorrimento.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
No, assolutamente. Al liceo mi ritrovai con un -1, meno uno, ad un tema di italiano in quanto osai affermare il realismo e non il pessimismo leopardiano. Amo Foscolo "mancherà il pane giammai l'onore". Mi piace l'etica di Croce, il pragmatismo Kantiano, l'impeto di Hegel, la infinita forza di Marinetti.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
L'amore per la galenica, per la fitoterapia, la consapevolezza che essa può dare un aiuto delicato, dolce, in moltissime situazioni. Non esistono tante medicine, esiste una medicina con i suoi lati, i suoi aspetti, le sue molteplici peculiarità. La consapevolezza che la galenica può dare ad ognuno di noi la giusta posologia, un farmaco personalizzato, ciò di cui necessitiamo realmente.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non è facile... il messaggio che sento di poter dare, anche per aver provato sulla mia pelle il dolore della lotta al male, è quello che esiste sempre un qualcosa che può dare un aiuto. Un aiuto, piccolo o grande esso sia, non è aiuto solo per lenire le sofferenze fisiche, ma è e deve essere un aiuto per sollevare lo spirito, per dare forza al morale, per far battere forte il cuore e continuare ad avere voglia di lottare in ogni istante senza mai innalzare bandiera bianca.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Coscienza.....non so, non credo di averne in materia di scrittura. Cerco solo di mettere la mia passione per la galenica, per la fitoterapia, a disposizione di tutti.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, la frase scritta ad inizio libro. Tanti mettono frasi di celebrità, io sono io, non copio.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mille e mille volte. Quando pensavo a ciò che avrei voluto trasmettere e sovveniva, giungeva, la paura di non essere in grado.
10. Il suo autore del passato preferito?
Foscolo senza se e senza ma. Catullo per l'amore che lo distruggeva, Leopardi per aver vinto il suo realismo scrivendo LA GINESTRA.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Molto interessante ma, personalmente, devo calarmi nella pagina stampata per immedesimarmi.