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BookSprint Edizioni Blog

05 Ago
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Intervista all'autore - Claudio Balugani

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un uomo di 63 anni, di Bologna, coniugato e padre, nato da genitori emiliani, da poco, ex agente di commercio, professione, con la quale ho concluso, il mio percorso di carriera lavorativa, che mi ha consentito di conoscere molti luoghi e persone, nella mia Regione, in particolare.
Conseguito il diploma tecnico, ho iniziato a lavorare, in fabbrica, nel 1975, cominciando da operaio, fino a ricoprire incarichi di responsabilità. Dal 1992 al 1998, sono stato coordinatore di progetti di formazione professionale, in importante struttura formativa di Bologna, allora legata a CONFINDUSTRIA. Dopo questa esperienza, che ha lasciato importanti motivazioni, per la stesura di questo mio primo libro, di narrativa, deluso da successive attività di gestione di produzione, dopo 25 anni da dipendente, ottenuta brillantemente la qualifica formale, nel 2002 ho scelto di continuare il mio percorso di lavoro, in una professione autonoma tecnico/commerciale. Tale carriera commerciale, che mi ha arricchito di competenze, in molte nicchie di mercato specializzate, fra cui quelle della coltelleria, si è conclusa nell’aprile del 2019, offrendomi l’opportunità, di accettare la sfida di rimettermi in gioco, in veste di scrittore, con questa prima, inedita, opera di narrativa, grazie a BookSprint Edizioni.
Mio padre, che ha speso in fabbrica tutta la sua carriera lavorativa, come operaio specializzato, specialista di torneria pesante, ha manifestato, fin da ragazzino, la sua passione per la lettura, specialmente se associata a fatti storici del ‘900, di cui, lui stesso si è trovato, suo malgrado, coinvolto, o testimone. Questo suo interesse, lo aveva portato ad acquistare e collezionare libri, e a spendere una bella cifra, per acquistare una pregiata scaffaleria in legno, che lui chiamava biblioteca, di cui andava molto fiero, anche perché, i libri e le riviste di storia contemporanea, che riempivano totalmente la parete del salone, lui, li aveva letti davvero.
Vista la sua passione per la lettura, fin da bambino, figlio unico, ho vissuto fra i libri, talvolta in porzione analoga ai giochi, il che mi ha portato, senza sforzi, ad ereditare l’interesse per la lettura, sia di narrativa, inizialmente più orientata ad autori stranieri, che di storia, dall’unificazione dell’Italia, fino a quella contemporanea, legata, a doppio filo, con gli eventi degli ultimi 50 anni.
Dalla lettura, al desiderio di esprimere miei pensieri e sensazioni, magari iniziando con elementari componimenti poetici, talvolta prossimi ad essere aforismi, il passo è stato breve… In relazione a questo, tengo a precisare che, giunto ad una certa maturità, la scrittura, era già, da tempo, uno dei miei passatempi preferiti, consentendomi, tempo libero permettendo, di pubblicare, con altro editore, opere letterarie di poesia: “RISVEGLIATE ISPIRAZIONI” ISPIRAZIONI, nel 2001 e “SPIRITI DEL NAVILE E SEGRETI DIALOGHI CON LE ACQUE", nel 2004.
Rispondendo alla seconda domanda, vorrei rassicurare tutti!... Per quanto mi riguarda, anche se avrei tante idee e molte cose da dire, molte delle quali, ispirate da variazioni di comportamento di costume e sociale e da fatti legati alla storia contemporanea, il mio percorso di “scrittore”, da scrivere con le virgolette, dipende dall’opinione dei lettori, se ce ne saranno….
Per cui, sono consapevole che potrei considerarmi “scrittore”, solo dopo la pubblicazione di almeno altre 2 opere, di narrativa, che incontrino favore di pubblico… Perché sono una persona concreta ed onesta, con gli altri e con me stesso: un “libro aperto” per tutti, ma specialmente , potrei diventarlo, per chi avrà la curiosità, la pazienza, il coraggio, di leggere “l’uomo dei coltelli”.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quando lavoravo, in viaggio, come minimo almeno 5 giorni alla settimana, con ogni condizione metereologica e di traffico, talvolta costretto a pernottamenti, di qualche giorno, non essendo , allora ancora in auge tablets e Smatphone, tanti degli appunti, li anticipavo, scrivendoli a mano, su fogli, o taccuini, magari in stanza d'albergo, o a casa, dopo le 21:00, dopo aver cenato, spesso per ultimo...Per tirare dritto, sul PC, a svilupparli, talvolta, fino a notte fonda...Con mugugni e disappunto, specialmente da parte di mia moglie che, fortunatamente, era spesso troppo stanca, per manifestarli, perché, anche lei, coinvolta in attività di lavoro, con turni ed orari massacranti...
Per quanto descritto, un'opera concepita e definita nel 2005, è stata terminata nel 2011 e rimasta in attesa di pubblicazione, per alcuni anni, nonostante diverse precedenti proposte editoriali, che non ho potuto prendere in considerazione, perchè onerose, rispetto alle mie entrate del tempo, erose da forti motivazioni di crisi, nel mercato dei prodotti, al tempo, da me commercializzati.
Ora, che sono pensionato da meno di un mese...Direi che va, decisamente, meglio, l'orario di "lavoro" me lo posso gestire autonomamente, ma confesso di obbligarmi di mettere giù idee, almeno per 3 o 4 ore al giorno, tuttavia prendendola con calma, un po' il mattino, un po' dopo cena, quando la moglie è stanca e si corica, da sola, in quanto ancora coinvolta nella stessa attività, con orario massacrante...
Magari lei è un po' invidiosa, poiché le mancano almeno un altro paio d'anni, per mettersi a riposo, ma io, i miei 63 anni d'età e 41 anni di contribuzione li ho, grazie a Dio, raggiunti, per cui non mi sento in colpa...E poi...Beh, un pensionato, non può mica impegnarsi sempre, come un giovane rampante!...O no?
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Poiché, negli ultimi anni, sono stato molto impegnato, per la mia attività commerciale, al di là di qualche romanzo di Umberto Eco, inframmezzato con qualcuno di Dan Brown, alleggerito, talvolta, con qualche "furba" pubblicazione di Luciano De Crescenzo e con qualche pugno nello stomaco, firmato da Oriana Fallaci... Beh, più in là non sono andato...
Da giovane, mi sono divertito con qualche opera di Calvino, ho amato molto Pirandello, più maturo, le trame ed i testi del teatro di Eduardo e di Shakespeare...
Nonostante quanto detto, non ho "battezzato" un autore, come prediletto e nemmeno uno, da prendere, se non casualmente, come modello.
Magari qualcuno si sarà stupito di questa frammentarietà...Questa può essere considerata una "debolezza culturale", che io ammetto, ma che non mi spaventa, perché considero la conoscenza della letteratura una ricchezza culturale, che per i fini della mia prima opera di narrativa, è secondaria, rispetto a considerazioni "genuine", frutto del proprio pensiero, ispirato da fatti oggettivi e da esperienza vissuta...Mi fermo qui, per non essere frainteso e per non passare per troppo presuntuoso... Se qualcuno vuole approfondire, al capitolo 40 del mio libro, troverà una serie di considerazioni, al riguardo, di un "certo" Seneca, che io condivido pienamente...Spero che sia altrettanto, per voi...
 
4. Perché è nata la sua opera?
Per il primo periodo significativo della mia attività di lavoro, ho dovuto sempre ricoprire incarichi di tipo tecnico per impianti nel campo dell’elettromeccanica ed elettronica. Nello svolgimento di tali incarichi, i benefici derivanti dalla lettura, mi hanno consentito quasi sempre di comunicare con efficacia per iscritto, esponendo fatti e descrizioni tecniche, nonché considerazioni commerciali. Per questo la mia vita professionale, spesso caratterizzata da brevi, ma talvolta significativi spostamenti, anche all’estero, ha avuto un progressivo avvicinamento ad attività che richiedono il rapporto e la comunicazione col prossimo, specialmente nel periodo durante il quale mi sono occupato di progetti di formazione professionale, dal 1993 al 1998.
Questa esperienza ha lasciato importanti motivazioni per la stesura di questo mio primo libro, originando diversi episodi e dialoghi, su argomenti pertinenti, che non posso qui svelare, per non togliere ai lettori il piacere della sorpresa, leggendo specialmente la seconda parte del libro.
L'attività di agente di commercio, mi ha consentito di conoscere luoghi e persone, spesso anche nelle ambientazioni di contorno a contesti specifici del mio lavoro.
Possedendo ancora una buone base di curiosità e la propensione all’osservazione, ho preso l’abitudine di registrare per iscritto, quando il tempo me lo consente, fatti e conseguenti sensazioni, portandomi alla realizzazione e pubblicazione anche di 2 libri di poesia, pubblicati da altro editore, prima di quest'opera.
Al di là della soddisfazione personale, per la pubblicazione dei miei primi due libri, che ha comportato, tuttavia, un onere economico, da parte mia, mi era rimasta ancora dal 2005, la voglia di scrivere un racconto, poiché, con il mio lavoro, continuamente a contatto, con tante persone e con le vicende socio-politiche, degli ultimi quindici anni, vi assicuro che, non mi sono mancati idee e spunti.
In quest'opera, molti di quelle idee e di quegli spunti, si amalgamano con la trama, che diviene veicolo di più messaggi, che confluiranno in un'unica, autorevole, esortazione... Di più non posso dire, ma quell'esortazione, che ovviamente, non è mia, ma di un "gigante dell'umanità", se ben interpretata, avrebbe lo scopo, mi si perdoni la presunzione, di offrire al lettore una diversa angolazione, per analizzare il nostro tempo...
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo, io sono un uomo vivo, che vive ed ha vissuto il proprio tempo, insieme con la dinamica, ormai schizofrenica, degli eventi storici, delle variazioni di costume, dell'evoluzione tecnologica... Quest'ultima, secondo me, non sempre benigna per tutti...
Eppure tutto "passa", purché sia nuovo ed innovativo, o "alternativo", come se usanze e tradizioni, nonché l'istinto stesso, che sta alla base della sopravvivenza di una razza, possano essere cancellati dai turbini d'idiozia, che osserviamo nella politica, nella finanza, nella società, ogni giorno...
Mi sto mordendo le mani, perché non posso svelare, ora alcuni passi della trama... Posso solo dire che, "l'uomo dei coltelli", possiede un passe-partout, che potrebbe liberare il "grillo parlante" che, molti di noi, si portano dentro...
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivendo, io desidero raccontare la realtà, avvalendomi della mia fantasia per costruire una trama, che sia però ad essa legata, o che, in alternativa, ne offra un angolo di visuale, in grado di svelarne ogni aspetto, compresi quelli più pericolosi, o scabrosi... Scusatemi, mi sono fatto prendere dall'entusiasmo per la nuova opera di narrativa, che sto mettendo in cantiere... Comunque confermo ciò che ho detto: io punto e punterò a svelare la realtà, offrendo gli elementi perché, il lettore, possa godere della scoperta, come fosse propria...
Scrivere, sarà per me, oltre un piacere, di esprimere il mio pensiero, tramite personaggi inventati dalla mia fantasia, una delle evasioni, necessarie per non annoiarmi, durante i prossimi anni...
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In questo caso, ho posto parecchio del mio vissuto, della mia formazione, e della mia esperienza, compresa quella di imprenditore, lavoratore, padre, marito e nonno: per l'opera prima, di narrativa, ho preferito raccontare utilizzando argomenti conosciuti, cercando di evitare di scivolare, su incongruenze dovute a mia ignoranza sull'argomento.
Sono convinto che, molti di coloro che svolgono, o hanno svolta la mia precedente professione, si ritroveranno in diverse parti del libro, condividendo, o comprendendo i sentimenti, le azioni e i contesti.
In alcuni passi, ho volutamente inserito qualche riferimento, col mio vissuto reale, percepibile dai miei cari... Un modo per trasmettere un mio messaggio d'amore, con le parole di questo libro, anche quando già esalato, da tempo, il mio ultimo respiro...
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Alcune caratteristiche di alcuni miei ex-clienti, hanno contribuito a plasmare e completare quelle di alcuni dei personaggi, che il protagonista incontra, nella prima parte.
Altri, invece fondamentali, sono i personaggi storici, filosofici, che, con brani del loro pensiero, hanno creato un ponte, fra la trama ed i messaggi che desideravo trasmettere...
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alcuni, ormai ex, clienti, disponibili a sorbirsi una trama di oltre 400 pagine...
Ed alcuni amici, a cui piace la lettura, ma gente schietta e diretta...
Non vi dico nulla riguardo i loro commenti....
Tuttavia, se sono qui a presentare l'opera...
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente potrà essere la prima via di divulgazione di nuove opere, considerando anche il vantaggio ecologico, oltre ad un rilevante risparmio economico.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Diversi pomeriggi, quando ero in giro per lavoro, tramite l'autoradio, mi sono ascoltato diversi capitoli di opere di Hugo, Hemingway e altri, trasmessi da Radio Tre, gradendoli, sia per la recitazione, nella lettura, che per l'opportunità offerta, dando valore ad un tempo improduttivo, di trasferimento...
Sicuramente un ausilio sia per i bambini, che per il mercato destinato ai non vedenti.
Utilizzabile in abbinamento ad apparecchiature, che mi risulta commercializzate in passato, per ascoltare ed apprendere durante il sonno, quando il metodo sia stato omologato scientificamente, perché sembra che, fino ad ora, ci fossero molte "ciofeche", in questo campo.
Per me quindi, un’altra occasione di divulgazione di sapere...
Se poi volete sapere cosa ne pensa "l'uomo dei coltelli"... Sapete cosa fare...
 


 

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Lunedì, 09 Settembre 2019 | di @BookSprint Edizioni

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