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BookSprint Edizioni Blog

14 Giu
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Intervista all'autore - Tony Orlando

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Cerco di scrivere quando mi sento bene con me stesso.
L'idea di creare poesia, rappresenta per me, avere lo stesso spirito di un avventuriero che si spinge nella foresta a cercare vecchie città inghiottite dalla vegetazione. Ecco scoprire nuovi pezzi che fanno parte della mia foresta di emozioni.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ci sono componimenti che in un certo qual modo rispecchiano parte di me. Altre pregne di fantasia "reale”, cioè concetti, pensieri inconsci che abitano la sfera emotiva e cognitiva che mi parlano e che spesso riesco a sentire cosa mi vogliono dire.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho cominciato questa raccolta di poesie due anni fa.
È stato un periodo difficile anche se stavo in pace con la mia coscienza ho sentito il bisogno di esternare, di far volare parte di ciò che il mio reale, la mia consapevolezza in quel momento mi dicevano nell'inconscio.
Aver avuto la possibilità di poter pubblicare questa raccolta grazie alla professionalità della BOOKSPRINT è stato un po’ come far svolazzare un sogno e riuscire a catturarlo tra le dita, fantastico.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Avevo da tempo in testa questa parola POETIKA. Per me rappresenta un po’ la Grecità che tanto amo così come ne amo il suono, pronunciandola.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Preferirei un libro di sopravvivenza, ma se potessi avere la possibilità di poterne portare un altro porterei un libro di Vito Mancuso IL BISOGNO DI PENSARE, il saper pensare è un investimento di vita e ciò che può sorreggerti nella solitudine, o nella moltitudine a seconda di dove ci si trovi.
 
6. Ebook o cartaceo?
Entrambi hanno la loro valenza e collocazione, è inutile cercare di spiegare le sensazioni aggiunte, come quelle provocate dal tatto, dall'olfatto del cartaceo.
Ma di contrasto il fascino dell'EBOOK non mi è indifferente. Probabilmente non riuscirà mai a farsi amare come un libro "in carne e ossa" ma il percorso delle cose è sempre un mistero.
Spero di poter vederli crescere insieme ed essere soprattutto capaci di trasmettere ciò che un autore vuole.
Devo dire che tra le cose materiali, in un mondo virtuale e virtuoso, che non dovrebbero mai scomparire decisamente sono i libri, quelli veri.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivo da sempre, da qua ho imparato a farlo. Non è una carriera, è un bisogno. Scrivo canzoni, racconti, impressioni, scrivo d'amore ma anche di tutto quello che si racchiude nella parola, vivere, e di ciò che ne consegue.
Uso le parole come un respiro e le analizzo, le parole non mentono, non come i concetti o i discorsi spesso deviati o devianti, le parole, specie quelle più antiche, hanno in sé la veritas da cui è possibile abbeverarsi.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Posso raccontarvi che una volta, credo fosse estate, seduto in balcone col pc sul tavolino scrivevo un pensiero, era uno dei tanti, mediocri forse, ma, nel contempo che le dita andavano sulla tastiera, una farfalla di colori sfavillanti si posò alla ringhiera, mi fermai e capii che da quel momento, così come quello splendido animale volante, avrei fatto volare ogni mio sentimento, in parole, e da lì decisi di pubblicare un libro che ne contenesse, almeno una buona parte.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Splendida emozione, ancora di più se con tale libro riuscissi ad emozionare, semplicemente a far pensare chi legge. E come brevettare un sogno, dare corpo alla coscienza, così bistrattata a volte ma così tenace d’un vigore estremo, come l'istinto alla vita.
Credo che continuerò sempre a cercare le parole giuste, parole che passando dagli occhi arrivino al cuore della gente.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Man mano le poesie procedevano a volte le leggevo a mia moglie e mia figlia.
Sono state le uniche persone ad ascoltare da me ciò che stavo creando.
Tutto qui.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono stato per molto tempo impossibilitato a leggere per un problema agli occhi e gli audiolibri in un certo senso mi hanno accompagnato in questo cammino di recupero. Ascoltare un libro, letto anche con maestria) non lascia nella mente ciò che si riesce ad immagazzinare leggendolo.
È una alternativa per chi, come me, non poteva leggere per una grave infiammazione della macula, o a chi semplicemente si stanca a tenere un libro tra le mani.
Comunque sia, la sua validità è assolutamente soggettiva.
 
 
 

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