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10 Giu
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Intervista all'autore - Giuseppe Guerra

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Mattinata, una città costiera di circa seimila abitanti nel Gargano, sulla costa est fra Manfredonia e Vieste, Matinum in epoca romana, dove vissero due poeti latini, come Orazio e Lucano. La città fu in seguito distrutta dall’erosione del mare e ricostruita su diverse colline. Con il tempo ha assunto la forma di una farfalla e il nome odierno di Mattinata.
In seguito alla guerra, i nostri genitori, come tanti altri italiani, hanno saputo crescerci sani con fatica e dignità, insegnandoci innanzitutto l’ubbidienza, l’educazione e il rispetto. Visto che erano tempi duri io lasciai la scuola per qualche anno, mi accorsi però che mi mancavano la lettura e la scrittura delle mie poesie. Incominciai così ad andare alle scuole serali per conseguire la licenza di terza media, poi a diciotto anni ero un muratore qualificato con già una casa propria.

Successivamente mi trasferii in Germania dove frequentai le scuole industriali tedesche e un corso da paroliere leggendo molti libri di poesie in tedesco, francese oltre alle belle poesie in spagnolo di García Lorca.
Facevo diventare le poesie dei canti, scrivendo tanti testi di canzoni in tedesco e in italiano e scrissi un libro in tedesco nell’85 quando tornai descrivendo tutto i cambiamenti che c’erano stati in quei venti anni di Germania. Ho messo però anche quel libro nel tiretto, fino a un giorno di cinque anni fa, quando mia moglie portò la notizia dall’ospedale, di aver visto una piccola bambina come un angioletto, morta, ancora calda. La voleva portare a casa; lì mi venne l’ispirazione di scrivere il libro, nominando questo angioletto portatrice di un messaggio, ma anche questo libro lo misi nel mio tiretto; poi ne scrissi un altro, artista si nasce o si diventa, anche questo nel tiretto, fin che poi due anni fa, arrivò "Il principe cane", somiglianza di un amore per Lunetta di molto tempo fa, rendendo questa somiglianza identica mi venne la voglia di scrivere il passato, realmente accaduto e il presente. Così inventai la favola del principe cane. 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In qualsiasi momento libero, di ispirazione, scrivo un testo di canzone, una poesia, un racconto, un detto, tutto ciò che mi ispira, scrivo senza sforzarmi, a volte non mi sembra vero che l’ho scritto io.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non so perché ma quando leggo qualsiasi libro, ci sono dentro io.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Dalla mia sensibilità, diversi fattori, come il passato il presente, la somiglianza, il tutto arricchito con la mia fantasia, i racconti, le poesie e canti che vengono dal profondo dell’anima buona che ho.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
L'educazione ricevuta nell'infanzia, il credere, l’ubbidienza, il rimanere sempre se stesso, il mare, le montagne, condividere, con gli altri, accettare il bene e il male...
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe. Le cose nascono da sentimenti feriti, storie d’amore, degli altri, di se stesso, dallo sguardo, da un sorriso, dalla felicità, da una lite, dalle ferite. Insomma dalla vita quotidiana che ogni uno di noi vive.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Io credo che in ciò che io scrivo c’è tutto di me, sentimenti, fratellanza, amore per me e per gli altri.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Tutti, e tutto ciò che mi circonda.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Sì a molti amici letteralmente preparati.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
A parte il lato positivo della recitazione il libro rimane sempre un
mezzo insostituibile.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L’audio libro, secondo me, è una nuova frontiera di innovazione che mette insieme lettura e audio. Dovrebbe essere utilizzato in tutte le scuole italiane. È utile per ascoltare come si legge una frase, con le giuste cadenze.
 
 
 
 
 

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Lunedì, 10 Giugno 2019 | di @BookSprint Edizioni

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