1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere significa spegnere tutto quello che mi circonda distaccandomi dalla vita reale cerco di rispondere alle mie domande esistenziali attraverso le emozioni che non sempre sono positive, quindi entra in gioco tanta felicità, gioia e amore ma anche tanta tristezza e delusione.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Se dovessi classificare quanto c'é di me in questo libro su una scala da 1 a 10 direi che di mio c'é almeno la metà, credo che in tutti i libri l'autore metta una parte di se stesso però non sempre é facile ammetterlo.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
L'unica parola che mi viene in mente che possa descrivere quando ha significato per me scrivere questo libro é semplicemente: Caos.
Insieme di emozioni anche in contraddizioni con me stessa che poi ha dato vita alla cosa più bella che potessi fare.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Io non ho alternative, è stato quello da primo momento.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
"Satura" di Eugenio Montale. Uno dei libri di poesie più bello che io potessi mai leggere, è stato in grado di toccare le mie emozioni più profonde e di accompagnarmi in uno dei miei momenti più difficili.
6. Ebook o cartaceo?
Decisamente cartaceo.
Il profumo dei libri nuovi appena aperti il poter toccare con mano pagina per pagina e sottolineare tutte le frasi più belle non ha alcun paragone con l'Ebook.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non l'ho deciso è la scrittura che ha scelto me io ho solamente acconsentito a farmi trascinare in qualcosa di assolutamente magnifico.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
É nato tutto molto per caso, in realtà è una storia che avevo iniziato a scrivere tre anni fa e poi lasciata in sospeso e mai più riaperta poi in una notte di ottobre mentre guardavo sul computer foto vecchie e ricordi ho ritrovato questa storia, l'ho letta ho sorriso e ho iniziato a correggere varie cose, da quel momento non ho mai più smesso di scrivere.
Ho veramente scritto ovunque: in autobus, in pizzeria per strada alle lezioni in università tutto questo per paura di dimenticare le mie idee.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Non ci credo nemmeno ora, è un'emozione indescrivibile e per tutto questo non posso far altro che ringraziare le persone che mi stanno accanto soprattutto la mia migliore amica Laura.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La persona più importante della mia vita, mia mamma.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un'idea meravigliosa che cerca di coinvolgere tutti in egual modo.