1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Giulia, ho 21 anni e sono della provincia di Napoli.
La mia famiglia è molto numerosa, siamo in 8 aggiungendo anche i cani che, a volte valgono più di mille persone. Siamo 4 sorelle e sono contenta di essere arrivata fin qui, grazie alla pazienza che hanno dovuto avere i miei.
Scrivo da quando ero piccola, da quando ero alle elementari, ma spesso scrivevo poesie per i fidanzatini di quell'epoca, per me, erano cose banali.
Con il tempo e crescendo, non ho perso questa passione anzi, continuavo a scrivere, ma solo per me.
Ogni poesia che scrivevo, la facevo leggere per avere dei giudizi, sapere cosa ne pensassero, e tutti i complimenti che ho ricevuto mi hanno fatto ricredere.
Mi hanno fatto ricredere nel libro che avrei potuto, magari, scrivere anni fa.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Io penso che, il momento adatto per dedicarsi alla scrittura sia quando sei sicuro di poter avere tutta la tranquillità, senza alcun rumore.
Per questo, il mio momento è stato la notte, quando ero sicura del silenzio intorno a me.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho autori preferiti, solo autori che mi piacciono più degli altri, ma non mi sento di identificarli come preferiti.
Sono passata da Pirandello a Danielle Steel, Massimo Bisotti, perché magari ho letto solo qualche libro e mi è piaciuto ma non posso mai classificarli come preferiti.
Come, mi piacciono Roberto Emanuelli, Antonio Dikele Distefano e Francesco Sole, perché non hanno troppi peli sulla lingua, quello che gli passa verrà scritto, senza troppi se e senza troppi ma.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata a seguito a delle domande che mi hanno sempre fatto, ovvero di scrivere un libro che, non ho mai preso in considerazione, pensando che non fossi all'altezza.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non mi sento di dire molto, ma quanto basta per essere riuscita a scrivere tutto ciò.
Per aver avuto pensieri che, si sono rivelati vere poesie.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me, scrivere è una evasione dalla realtà, perché quando non ti senti abbastanza, quando tutti i pensieri tristi si mettono in gioco, un foglio di carta e una penna spesso aiutano. Possono essere tutti scritti lì, e rimarranno lì, intrappolati. Sai che, una volta liberati, ti senti libera un po’ anche tu.
È anche un modo per raccontare la realtà, magari qualcosa che non riesci a dire, ma che, appena apri il tuo quaderno per scriverci su, le parole si trovano ed escono come se non fossero mai uscite, come se non ti riconoscessi, come se non pensassi potessero uscire.
Non pensavo che, solo un quaderno e una penna potessero essere così tanto, darti così tanto.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In tutto quello che ho scritto, in tutte le poesie c'è anche un po’ di me, dei miei pensieri, della mia voce che rimarrà solamente scritta.
E che, magari, potranno sentire gli altri.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ovviamente per scrivere alcune poesie, alcuni miei pensieri sono stati rivolti verso qualcuno in particolare, che ha risvegliato il mio "io poetico" e pian piano, non si è più addormentato.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho fatto leggere le mie poesie prima alla mia famiglia che mi ha definita la poetessa della situazione.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Anche se tutti ormai usano l'ebook, che potrebbe essere pure comodo, io credo che sia meglio un libro cartaceo.
Non ti piacerebbe avere un vero e proprio libro nelle tue mani, con tutte le pagine, sfogliarle senza andare su e giù?
Recepire delle emozioni leggendo un libro, su una vera pagina, su una vera riga, emozioni non virtuali, sentire il profumo delle pagine e non di un tablet.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che la nuova frontiera rappresentata dall'audiolibro, sia anch'essa un buon metodo per dare un suono alla propria voce, a quello che viene scritto.
Per sentirsi capaci di dare voce alle proprie parole, e cercare di trasmettere tutte le emozioni incastrate tra le righe di un libro.