1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta a Roma, ultima di una nidiata di 8 figli, molto amata perché con un carattere mite e accattivante, piena di fantasia. Sono cresciuta con le fiabe narrate da mia madre, Valentina. Della mia infanzia ricordo giochi e risate coi miei fratelli, sul terrazzo della mia casa sul quale giocavamo tutto il giorno. Cantavamo sempre, anche in coro… e lì ho preso il gusto e l’amore per il canto.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Tutta la saga di Harry Potter, per non perdere la dimensione fantastica della vita e il gusto della magia, per non smettere mai di sognare anche l’impossibile.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Per me questo è uno dei punti negativi della tecnologia, perché con l’e-book perdi la gradualità della lettura, il contatto fisico con le pagine del libro, il loro odore, il toccarle, il tenere in mano il libro e sfogliarlo, amarlo e rileggerlo più volte, guardare le figure… Può sicuramente affiancare il libro stampato, data la sua grande utilità, ma deploro il fatto che possa soppiantarlo!
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Un colpo di fulmine, nato alcuni anni fa quando, essendo appassionata di informatica (tra i primi) e insegnante elementare, utilizzavo il computer per aiutarmi nel lavoro coi bambini e facendolo utilizzare anche a loro, in classe. Così mi è stato proposto dall’Università Roma 3 di scrivere una guida didattica di informatica per il sostegno e, dopo quella, per i bambini della scuola primaria, materia per materia (ho scritto 4 guide, più altri volumi didattici per un approccio ludico all’informatica). Ho cominciato a scrivere e ci ho preso gusto.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La voglia di parlare ai bambini di sogni e di magia, di spingerli a continuare a sognare anche in età adulta, di far credere e sperare anche ad altri che a volte i sogni possono realizzarsi. La voglia di combattere con la fantasia l’eccesso di automatizzazione nell’infanzia.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Tutto è possibile, anche nei momenti più neri, basta non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà, che a volte possono anche migliorarci; mai perdere la speranza; saper credere nei sogni e nella dimensione fantastica e irreale.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza in età adulta, all’improvviso, quando insegnando, ho vissuto da vicino il mondo fantastico dell’infanzia e mi sono accorta che il bambino ascolta estasiato le fiabe, che oggi nessuno racconta più.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì. Quando mio nipote Francesco, figlio di mia sorella, quasi mio coetaneo, mi ha mostrato una lettera della nonna Valentina che lui, ormai padre, conservava gelosamente, e nella quale la nonna, non potendogli più raccontare le sue fiabe perché lontano da Roma, gliene aveva scritto una, raccontandogliela per lettera.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai. Anzi, forse, cercando nella mia memoria, ce n’è forse ancora qualcuna da raccontare, che mi è sfuggita…
10. Il suo autore del passato preferito?
Difficile la scelta… sono tanti… Pirandello, Verga, Tolstoj, Dostoevskij, Calvino… forse Victor Hugo; mi è piaciuto moltissimo il romanzo “I miserabili” , che ho letto e riletto più volte, anche in francese (nella lingua originale si gusta di più), perché trasuda umanità e compassione verso i più deboli, i più colpiti dalla sventura, i più emarginati (come da titolo), come Jean Valjean, Fantina…
Tra gli attuali, adoro Camilleri… Pennac, così divertente, così ironico……
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Così come non apprezzo troppo l’e-book, sono invece molto d’accordo sull’audiolibro, che può essere un valido ausilio per chi non può leggere da solo, dandogli la possibilità di non perdere i contatti col mondo fantastico del libro stampato; può accompagnare chi è in viaggio in macchina o sta guidando; può aiutare i non vedenti. Insomma può essere uno strumento molto efficace per mantenere il gusto della lettura…