1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è liberatorio, mi serve per vivere intensamente la mia serenità. L'emozione mi sovrasta e mi accompagna ma non riesco a definirla perfettamente!
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Un solo racconto, quello sulla donna di nome Italia.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Affrontare questo lavoro mi ha dato l'opportunità, attraverso i racconti brevi, di partire dal mito come maestro di vita. Inoltre l'occasione di scrivere poi un romanzo unico e più lungo.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
No, il titolo è stato immediato. Avevo pensato solo a "Le sfaccettature dell'amore".
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Come libro "L'Odissea", in particolare il dialogo tra Ulisse e Polifemo. Mi ha sempre colpito la differenza tra i due; Ulisse stratega e viaggiatore, Polifemo pastore stanziale e semplice nella quotidianità.
Come scrittore Oscar Wilde per la sua grande duttilità di linguaggio, ironia e descrizione dei personaggi e degli interni delle case vittoriane.
6. Ebook o cartaceo?
Decisamente cartaceo. Sentire l'odore della rilegatura e della colla per me è fondamentale. Comunque adesso sono pieno di testi e non ho più spazio.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ma, subito dopo la laurea conseguita nel 1999. Avevo ancora adrenalina per poter affrontare gli esami all'università per cui le ore pomeridiane e serali le ho dedicate improvvisamente alla scrittura.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce nel raccontare dapprima le difficoltà del maschio nell'approccio col mondo femminile nell'attuale realtà complessa. Ma è un campo quello dell'amore che non affronto con molta brillantezza, per cui ho attinto tutto dal mito a parte i fatti realmente accaduti. L'aneddoto che mi ha spinto a scrivere è il ricordo fine anni Settanta accaduto a Barile, mio paese di nascita. Un amico di tre anni più grande non riuscendo a conquistare una ragazza, dopo alcuni mesi dichiarò :"Possibile che per averti devo affrontare le Guerre Puniche"! Questa frase mi fa oggi sorridere ma da mesi la tenevo in mente così è stato il mio espediente per affrontare tale elaborato.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
La sensazione è piacevole. Questa volta non ho fatto leggere a nessuno i racconti. Solo a due colleghi ho chiesto se piacesse loro la copertina.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Come appena detto, nessuno!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Questa soluzione tecnica è molto valida. Non ho l'esperienza di aver acquistato un audiolibro ma immagino che la lettura affrontata da un lettore o attore sia molto avvincente.