1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Roma e fino all'età di 17 anni sono rimasto nel mio nido sicuro, poi dopo la scuola scelsi di arruolarmi in Aeronautica, la passione per gli aerei aveva scelto per me.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ci sono molti libri che posso consigliare, anche se credo che ognuno sviluppi un suo gusto personale, e non c'è un modello da seguire, che poi vada bene per tutti, credo però che una lettura interessante possa essere: leggere le poesie di Giuseppe Ungaretti, anche se lontano a noi nel tempo, quest'uomo ha avuto la forza e le sue poesie ancora oggi, descrivono con semplicità stati d'animo a noi familiari. Per questo sono convinto che, chi voglia mettersi alla prova, un buon banco di verifica sono le parole di questo poeta.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Qui, credo che sia stato fatto un errore iniziale, quello di mettere il libro cartaceo in contrapposizione con quello digitale. Questa disputa è sbagliata, entrambi sono mezzi utili alla nostra voglia di sapere e poterli usare entrambi in diverse situazione, ci dà vantaggi insospettati. Quindi per me, non sono in contrasto questi due modi di leggere un buon libro, io li percepisco come alleati potenti che noi dobbiamo saper sfruttare.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me sono entrambe le cose, tutto in me nasce da una sensazione ma anche spesso da un pensiero ricorrente, la voglia di descrivere e raccontare in tutti noi è presente, ed io questa spinta la riverso nei miei libri, cercando di narrare stati d'animo e sentimenti, provati anche sulla mia pelle.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro è diverso dagli altri, la voglia di raccontare una storia dove la musica sia protagonista, mi ha sempre affascinato, ed è per questo che ho dato vita a questo susseguirsi di parole come fossero note su uno spartito, infatti, consiglio a chi lo leggerà di fermarsi ad ascoltare i brani che in esso troverà descritti, perché questo farà comprendere ancor di più ciò che volevo dire, facendo provare le mie stesse sensazione nel momento in cui queste prendono vita, attraverso la melodia di quelle note, anche se un filo guida poi unisce il tutto.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il messaggio è chiaro e nel libro è descritto con una sola parola: "ALTRUISMO".
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Inconsciamente forse questo era il mio destino, già da piccolo con i miei temi affascinavo la maestra, anche se mai allora pensai potessero divenire qualcosa di diverso, che solo un compito in classe. Ora è un bisogno da soddisfare, sperando però d'essere compreso, questo è l'obbiettivo, spiegare con le mie parole, che molto in questo mondo c'è ancora da scoprire.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
In verità quello che ricordo con piacere, è stato quando dissi ad un amico cosa volevo mettere in essere, e lui con parole schiette, mi disse: "stavolta dove vuoi portarci?". Ecco, queste parole dopo aver accennato a lui la storia, mi fa capire che probabilmente le mie parole, in lui scatenano emozioni e curiosità e conoscere quella sua evidente attesa, mi gratifica.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai, in nessuno dei miei lavori ho avuto questo pensiero, so dove voglio arrivare e con pazienza sempre ho portato a termine il compito, non perché fosse un obbligo verso qualcuno ma credo che la storia, quando questa prende vita, abbia il diritto di vedersi conclusa, ed io più di tutti non vedo l'ora di conoscerne la fine.
10. Il suo autore del passato preferito?
Come ho detto prima, Ungaretti è uno ma mi piace anche Levi, studiato a scuola, e Manzoni, sempre studiato a scuola, le storie che loro raccontano sono sempre attuali, riportandole ai nostri tempi, nessuno oggi ha inventato nulla, quei loro lavori sono l'A,B,C che ogni scrittore dovrebbe consultare.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
É un supporto potente, anche se chi racconta la storia dovrebbe renderla più coinvolgente, recitando a sua volta, dando la sensazione di vivere quei momenti o quegli stati d'animo, dovrebbe essere come un foto romanzo dei tempi andati ma senza fotografie. So che è complicato per gli editori realizzare quest'idea, ma credo che chi ascolta un libro, letto da un altra persona, penso si aspetti più che solo una descrizione piatta e fredda.