1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivo quasi sempre per me stesso. A volte scrivo perché sento il bisogno di descrivere il mio stato d'animo, il mio pensiero... Cercando di trovare le parole giuste. Tutto ciò mi emoziona, mi consola, poi mi dà una bella sensazione!
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Se scrivo di felicità è perché mi sento felice, se scrivo di angoscia vuol dire che sto male, se parlo di qualcosa sicuramente la sto vivendo, è la mia vita di ogni giorno. Lascio la traccia del mio vissuto, scrivo in quel momento e poi seguo la mia filosofia, il mio modo di pensare e la mia voglia di raccontarmi dal profondo!
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
“Pensiero tra i pensieri” nasce dalla voglia di farmi conoscere nel mio lato più intimo, sottile e romantico. Per molto tempo sono stato l'amico dei consigli, del ragionamento, col tempo ho capito che quelle parole, quel mio modo di pensare sarebbe piaciuto, decisi di scrivere non più solo per me o per i miei amici ma per tutti...
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non ci sono state alternative, subito nella mia testa c'era “Pensiero tra i pensieri”, l'unico titolo possibile, nasceva proprio dall'insieme delle mie poesie e i miei ragionamenti, tra racconti e modi di vivere...
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Fin da piccolo ho letto dei testi classici, ma madre aveva una collezione Reader Digest e io lessi da subito la Divina Commedia, l'Iliade e l'Odissea, Tolstoj, poi da ragazzo passai a Foscolo, Leopardi, Joice, Kafka... In un'isola deserta però leggerei senz'altro Isaac Asimov, la sua trilogia sui robot e il futuro, la sua capacità di interpretare il futuro mi ha affascinato e riempito di ottimismo!
6. Ebook o cartaceo?
Entrambi, io penso che se si legge un libro e ciò che si sta leggendo colpisce, rimane dentro di noi sia sul cartaceo che su un ebook; è la sostanza che conta, succede così anche per me!
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Si comincia a scrivere da piccoli, io scrissi delle poesie alla mia maestra Margherita, poi da ragazzino le frasi d'amore e i pensieri adolescenti; chi scrive allena l'anima e il cuore a parlare, cresce con tutto il corpo e si sviluppa insieme, in realtà scrittori si nasce, è la consapevolezza di scrivere per gli altri che ti raggiunge dopo, la maturazione del pensiero che si esprime al massimo delle sue potenzialità, la realizzazione di ciò che hai sempre avuto nel cuore e ora bisogna esternarlo...
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Trovi i vecchi scritti da ragazzo, leggi e rileggi e ti ritrovi sempre in quel pensiero più o meno maturo, ma sempre in linea con il tuo modo di essere, rimani colpito da te stesso e provi a metterti in gioco di fronte al giudizio di tutti, ora non sono più io che con il narcisismo letterario mi autocritico... ma è il momento di vedere se anche gli "altri" sentono ciò che ho sentito io!
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una sensazione bellissima, che va crescendo giorno dopo giorno, c'è l'attesa, c'è l'ansia giusta, c'è la voglia di essere conosciuto per quello che sono veramente, c'è la speranza che quello che scrivo possa regalare attimi di felicità e riflessione! C'è la consapevolezza che non è più solo un foglietto scritto a penna...
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie Rosalia, conosce il mio modo di scrivere, l'ho conquistata anche con quello, ha letto il mio libro ma anche se non lo avesse fatto lo avrebbe immaginato...
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Leggere con le pause giuste, la giusta emozione, interpretare in maniera esperta dei testi è una bella realizzazione sia per chi ha scritto sua per chi ascolta...